Proseguiamo con la pubblicazione di “Quattro mezze cartelle”, insomma proposte editoriali con incipit, brano a scelta dell’autore, ipotesi di quarta di copertina o sinossi, biografia (per un totale di 5400 battute). Di proposte editoriali ne arrivano quasi ogni giorno. Insomma, si è sparsa la voce. Pazientate, una a settimana verranno pubblicate. E buone cose (rb)

L’assassino dei guardiani. Le indagini di Archimede
di Annalisa Stancanelli

Thriller storico

Incipit

Alessandria d’Egitto
213 a.C.

Il sole tramontava. Nel carcere la luce rossastra del sole morente entrava da una feritoia e si proiettava sul polveroso suolo dove un prigioniero giaceva. Lo sfortunato era rinchiuso nella stanza delle torture. Una maschera di Seth pendeva insanguinata da un ferro nella parete. Un’altra maschera, con un ghigno terrificante, sembrava sorvegliare il misero che appena apriva gli occhi e vedeva quella smorfia crudele li chiudeva terrorizzato. Da quel carcere, che tutti conoscevano come “La Tomba”, nessuno era mai uscito vivo. Il prigioniero aveva lo sguardo allucinato di chi aveva visto da vivo il regno di Anubi. Guardava terrorizzato un contenitore di foglie di palma intrecciate, chiuso da corde fittamente annodate. Sembrava vivo tanto si muoveva: decine di aspidi vi si contorcevano dentro. Era il grosso cobra, però, a spaventarlo a morte. Anche di notte sentiva su di sé i suoi occhi, due fessure dietro le quali si intravedeva il nero del male e una fine orrenda fra mille sofferenze.

Brano scelto dall’autore

Tempio di Amon
210 a.C.

Si udì un urlo. Il grido diminuì per poi svanire, come risucchiato da un pozzo senza fondo. Poi un rimescolìo d’acqua e uno schiocco fortissimo. Ma-ha-ri tirò il cordone dorato due volte: la botola si richiuse. Se l’era gustato lo schiavo, lentamente. Era molto giovane ma prestante. Si infilò nuda nella vasca di marmo tra i fiori di loto che galleggiavano. Il giorno dopo avrebbe ricevuto dei mercanti. Già pregustava gli schiavi che le avrebbero offerto.

Nella sua cella Archimede sentì un urlo che sembrava provenire dal pavimento. Il grido fu seguito da strani rumori come delle esplosioni di acqua. La sua mente gli disse che aveva già sentito quel rumore ma non ricordava quando. Forse era meglio rimettersi a dormire, pensò. Più tardi quella notte Archimede correva inseguito da un uomo con la maschera del dio Sobek, il dio coccodrillo. Lungo le rive del Nilo Archimede fuggiva per scampare al coltello di un individuo muscoloso, con un gonnellino verde fatto di squame che brillavano al sole. La pelle dell’assassino era bianca ed i capelli fulvi, gli stessi colori di Ma-ha-ri. D’un tratto dietro di sé sentì uno schiocco. Nel fiume rotolavano due coccodrilli schizzando acqua da tutte le parti. Si contendevano un’antilope. Il più grosso con i suoi denti affilati la spezzò in due. La gamba di Archimede nel correre mancò il terreno e si mosse sul giaciglio. Sbarrò gli occhi e si svegliò. Stava sognando ma il sogno gli aveva regalato la terribile memoria di quel suono.

Ipotesi di quarta di copertina

213 a C. Alessandria d’Egitto

Tra i sapienti della Biblioteca di Alessandria sono nascosti i Guardiani dell’Ordine di Thot, scienziati che proteggono un segreto: una Camera del tesoro. Solo Teofrasto, l’ultimo dell’Ordine, e Doriteo, l’ingegnere che ha progettato la Camera, ne conoscono l’ubicazione. Uno dei Guardiani viene imprigionato allora Teofrasto, sentendosi in pericolo, decide di chiedere aiuto ad Archimede ed invia Doriteo. A Siracusa Archimede difende la città dall’assedio dei romani. Sta sperimentando un’ arma che sfrutta il sole e Doriteo giunge in tempo per aiutarlo. La città cade e durante il saccheggio Doriteo cela nel planetario di Archimede la mappa della Camera prima di essere ucciso. Archimede si mette a caccia dell’assassino di Doriteo e della mappa giungendo fino a Roma e in Egitto, nell’Oasi di Siwa, dove sono stati condotti in schiavitù i suoi servi, Daniele e Megarèo. Archimede, però, nel Tempio di Amon troverà un essere mostruoso, dal quale dovrà riuscire a salvare se stesso e i suoi.

Biografia

Annalisa Stancanelli è nata a Bolzano. Dal 1986 vive a Siracusa. Ha conseguito una laurea in lettere Moderne ed una in Storia Contemporanea. E’ iscritta all’ordine dei giornalisti pubblicisti, collabora con il quotidiano La Sicilia. Dal 2013 è Dirigente Scolastico. Ultima pubblicazione (Mondadori Electa) il noir “Il vendicatore oscuro. Caravaggio” che è stato presentato per Salone OFF il 22 maggio 2017 da Bruno Gambarotta al Circolo dei lettori di Torino. Il libro il 21 settembre sarà presentato alla Camera dei Deputati. Con il saggio “Vittorini e i balloons. Vittorini e i fumetti del Politecnico”, esposto all’American Italian Museum di New York, ha vinto il Premio Nazionale “Portopalo più a sud di Tunisi” nel 2009. Nel 2013 pubblica la biografia “Francesco Paolo Perez (1812-1892), patriota. Cuore siciliano, anima italiana” (Bonanno). Il protagonista del thriller, Archimede, è segnalato da Mario Baudino su Tuttolibri della Stampa il 13/3/2016.

Le quattro mezze cartelle sono tratte da un libro parzialmente edito in selfpublishing con il titolo “Archimede e l’enigma della Sfinge”

annalisainout@gmail.com

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