La scoperta, annunciata nella conferenza della Società Europea di Fisica in corso a Venezia e in via di pubblicazione sulla rivista Physical Review Letters, è avvenuta grazie all’acceleratore più grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc). Gli scienziati: "Ci aiuterà a capire cosa tiene insieme la materia"
A cinque anni dall’annuncio della scoperta dell’ormai celebre bosone di Higgs – la particella che dà massa a tutto ciò che ci circonda, esseri umani compresi, premiata con il Nobel per la Fisica 2013 -, il Cern dà notizia dell’individuazione di un nuovo mattoncino della Natura. L’annuncio arriva dal Lido di Venezia, all’apertura dei lavori della conferenza della European physical society (Eps) sulla fisica delle alte energie 2017. La nuova particella, i cui dettagli sono in corso di pubblicazione sulla rivista Physical review letters (Prl), è stata battezzata Xi. A catturarla Lhcb, una delle quattro enormi macchine fotografiche, grandi come cattedrali gotiche, utilizzate nel superacceleratore Lhc (Large hadron collider) di Ginevra per fotografare i segreti più intimi della materia. All’interno di Lhc, una pista magnetica circolare di 27 chilometri, gli scienziati del Cern – tra i quali una larga componente, circa 700, è rappresentata dai ricercatori italiani dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) – fanno scontrare fasci di protoni e ioni pesanti per vedere, come fanno i bambini quando smontano i giocattoli, come sono fatti dentro. E scoprire quali sono i mattoni fondamentali della Natura.
Secondo i ricercatori del Cern, lo studio di questa nuova particella, inseguita da decenni, potrà aiutare a comprendere meglio le caratteristiche di quel collante che tiene insieme, come i pezzi di un Lego, i mattoncini della materia. Il riferimento è a una delle quattro forze fondamentali della Natura, che i fisici chiamano forza nucleare forte.
Credit CERN