Il caso era scoppiato all’inizio dell’anno, quando Trenitalia aveva ammesso che un algoritmo utilizzato per calcolare i prezzi degli abbonamenti era “difettoso”. Nel senso che non tagliava i costi all’aumentare dei chilometri percorsi e di conseguenza penalizzava i pendolari. Ora il gruppo ha risolto il problema mettendo a punto un nuovo sistema che, secondo le associazioni consumatori, farà risparmiare fino a 300 euro all’anno sulle tariffe sovraregionali. Previsto anche, dal primo 1 gennaio 2018, un conguaglio dei maggiori importi versati.
La revisione delle tariffe è partita il primo luglio. A breve, si legge in una nota di Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore e Cittadinanzattiva in rappresentanza anche di Adoc, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega consumatori e Movimento Consumatori, saranno rese note le modalità per i rimborsi per gli abbonamenti arretrati dal primo gennaio 2012. Assoutenti aveva auspicato un versamento forfettario. Modalità differenti invece potranno essere definite per i biglietti di corsa semplice. Molto presto, infine, è previsto un nuovo incontro con Regioni e Trenitalia per verificare l’intesa definitiva.