Più vicino all’Europa e alla Nato, più lontano da Mosca che “deve smettere di destabilizzare l’Ucraina” e “di sostenere regimi ostili come la Siria“. E’ così che Donald Trump si è presentato a Varsavia in occasione della visita di Stato in Polonia, tappa di avvicinamento al G20 di Amburgo, durante il quale avrà il suo primo faccia a faccia con il presidente russo Vladimir Putin. “Insieme alla Polonia stiamo elaborando il modo di reagire ai comportamenti aggressivi e destabilizzanti della Russia”, ha detto il capo della Casa Bianca riposizionando l’America nel pieno dello scandalo del Russiagate e dopo mesi di corteggiamento a distanza con il leader del Cremlino.
“Incalziamo la Russia perché smetta la sua attività destabilizzante in Ucraina” (tasto estremamente delicato nei rapporti tra il Cremlino e l’Europa e alla base delle sanzioni imposte da quest’ultima alla Russia), ha specificato Trump, invitando Mosca “a smetterla di sostenere regimi criminali” come Iran e Siria e ad unirsi “alla comunità delle nazioni responsabili”.
Un cambio di tono, quello registrato oggi a Varsavia, che riguarda anche la Nato: pur continuando a chiedere all’Europa di “fare di più e dimostrare che crede nel proprio futuro investendo più risorse nella propria sicurezza”, il capo della Casa Bianca ha sostenuto che gli Usa “sostengono con forza l’articolo 5“, che prevede la difesa collettiva da parte degli alleati in caso di attacco di un Paese aderente. Immediata la risposta del Cremlino: “Siamo in disaccordo con questo approccio”, ha dichiarato alla Tass il portavoce Dmitri Peskov.
Trump ha confermato anche l’ammorbidimento dei toni registrato negli ultimi mesi nei confronti dell’Europa: “Una Polonia forte è una benedizione per l’Europa, un’Europa forte è una benedizione per il mondo”, ha detto il presidente degli Stati Uniti, sottolineando l’impegno americano per la sicurezza della Polonia, descritta come “il cuore geografico dell’Europa”, e per “un’Europa forte e sicura”.
La Polonia, ha detto il presidente americano dopo un incontro con il presidente Andrzej Duda, è un Paese partner e amico degli Usa ed è uno dei pochi ad adempiere ai doveri economici nei confronti della Nato. “La Polonia è un paese meraviglioso – ha affermato – dotato di una forte spiritualità, con il quale da secoli gli Usa sono legati da un rapporto di amicizia. È un partner e un alleato che ha partecipato alla lotta contro l’Isis. Ed è uno fra i pochi paesi che adempiono ai doveri nella Nato”. Il governo polacco intanto ha ottenuto l’ok dall’amministrazione Trump per l’acquisto dei missili Patriot per l’esercito: arriveranno nel Paese nel 2022. Non solo: “Vogliamo garantire l’accesso a nuove fonti di energia, perché la Polonia e i suoi vicini non siano mai più ostaggio di un solo fornitore“, ha continuato Trump con un evidente riferimento ai rapporti economici tra la Polonia e la Russia. “L’America non vede l’ora di estendere la partnership con voi, sicuramente ci saranno nuovi scambi”, ha aggiunto Trump.
L’attacco verbale alla Russia è passato di nuovo dalle interferenze sulle elezioni americane. “Nessuno lo sa per certo”, dice il presidente statunitense, ma “è probabile che la Russia e altri Paesi possano aver esercitato un’influenza sul voto”. Di certo, ha aggiunto Trump, il suo predecessore Barack Obama sapeva dell’interferenza e non ha fatto nulla perché credeva che la candidata del suo partito, Hillary Clinton, avrebbe vinto. Se Obama avesse pensato che Trump avrebbe potuto vincere, prosegue Trump, certamente avrebbe preso contromisure. Il democratico era stato avvisato nell’agosto scorso dalla Cia delle attività russe e avrebbe avuto tempo per agire, ma “non ha fatto nulla“.
Trump ne ha, anche oggi, per la Corea del Nord: il suo comportamento, dice il presidente americano, “è infame e pericoloso e nel futuro dovremo occuparcene”. Il presidente degli Usa ha rivolto “un appello a tutti i popoli del mondo, perché si oppongano alla minaccia globale generata dalla Corea e dimostrino pubblicamente che vi saranno delle conseguenze“. Quello nordcoreano è un comportamento “cattivo, molto cattivo” ha aggiunto. Il capo della Casa Bianca ha anche aggiunto che gli Stati Uniti stanno valutando “cose piuttosto severe” dopo il lancio di un missile balistico intercontinentale da parte di Pyongyang (è poi caduto nel Mar del Giappone).