Dopo otto mesi di combattimenti e tre anni di dominio dell’Isis sulla città, il premier iracheno Haider al-Abadi ha annunciato la “vittoria” sullo Stato Islamico a Mosul. Il suo ufficio riferisce che Al-Abadi “è arrivato nella città liberata di Mosul e si è congratulato con i combattenti eroici e con il popolo iracheno per la grande vittoria”. Il premier in alcune fotografie si mostra mentre scende da un elicottero vestito con una divisa e un cappellino militari.


Alcuni testimoni riportano il persistere di alcuni scontri nel centro della città, dove sembra che alcuni jihadisti continuino a resistere. La tv di stato irachena riporta che le forze d’elite, addestrate dagli Stati Uniti, hanno raggiunto la riva del fiume Tigri e hanno issato la bandiera nazionale. “Le forze del servizio anti-terrorismo hanno innalzato la bandiera irachena sulla riva del fiume Tigri nella città vecchia di Mosul”, si legge nel titolo di Iraqiya News. Secondo la testata i militanti dell’Isis si sono lanciati nell’acqua provando a fuggire. Lo Stato islamico è stato cacciato da tutta la parte della città a ovest del Tigri, tranne che da una piccola zona, ed è qui che si combatte l’ultima battaglia.

Una vittoria rilevante se si pensa che le milizie dello Stato Islamico avevano preso la città nel giugno 2014 e qui avevano proclamato la nascita di un “califfato” esteso fra Iraq e Siria. La battaglia per la riconquista di Mosul, condotta dalle forze irachene con l’appoggio aereo della coalizione a guida americana, è iniziata lo scorso 17 ottobre e ha lasciato gran parte della città in rovina. Oltre che migliaia i civili uccisi e circa un milione gli sfollati.

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