Il progetto di Antonio Gaudì che prevedeva il "paseo" e una scalinata per il consiglio comunale non sono una priorità.
I lavori della Sagrada Familia di Barcellona subiscono una battuta d’arresto. Nonostante il cantiere avanzi a ritmo vertiginoso verso la dead line del 2026, data di chiusura del progetto di Antonio Gaudì, a 144 anni dalla posa della prima pietra sorgono dei problemi urbanistici. Secondo il piano del genio del modernismo catalano la basilica doveva terminare con una scalinata lunga fino alla strada della Diagonal, importante snodo per la viabilità della città. Nell’idea di Gaudì questa, con la facciata della Gloria in cima, doveva essere l’entrata principale. C’è però un ostacolo: il palazzo del civico 410-414 di calle Mallorca. L’immobile costruito da Núñez e Navarro proprio di fronte all’ingresso della Gloria.
Per dare seguito al progetto iniziale si dovrebbe modificare l’impianto urbanistico di Barcellona. In una zona ad alta intensità turistica, e in pieno centro. Anche volendo eseguire i lavori nella maniera meno invasiva possibile, si dovrebbero abbattere almeno 150 appartamenti. Le cui famiglie dovrebbero poi essere ricollocate. Come riporta la Vanguardia, il comune guidato dalla sindaca Ada Colau ha fatto sapere di non avere tale “priorità”. Quest’anno, intanto, dovrebbero vedere la luce le due torri, compresa quella di Gesù alta 175 metri, e la seconda sacrestia.