Renzi insiste: "Avanti con la legge". Il ministro Martina: "Se serve, quando necessario, si dovrà approvare anche con la fiducia". Ma al Senato hanno ancora precedenza altri provvedimenti
Ok alla fiducia per tre decreti: Banche Venete, vaccini, Mezzogiorno. Nessuna decisione, invece, sullo Ius Soli. Le promesse e le garanzie di Matteo Renzi sulla riforma della legge di cittadinanza per il momento restano lettera morta. L’ultimo annuncio del segretario del Pd è stato proprio oggi. “Io dico sì alla legge sullo Ius soli perché questi bambini sono compagni di classe dei miei figli, sono cresciuti qua, perché togliere a una bambina il diritto di essere italiana? Così la ghettizzi” ha spiegato a Radio Montecarlo. Ma proprio come è accaduto nei giorni scorsi alle promesse di Renzi non è conseguita un’accelerazione in Parlamento. “Il Pd è per lo ius soli e lo confermiamo con forza a maggior ragione con quello che dico con la migrazione” ribadisce a Zapping, su Radio1. Ma proprio la blindatura del testo con la questione di fiducia è l’unica speranza di farcela in questa legislatura. Uscendo dal consiglio dei ministri il vicesegretario del Pd Maurizio Martina conferma: “Per il Partito democratico la nuova legge per la cittadinanza con lo ius soli è fondamentale perché giusta. Si tratta di una legge di civiltà. Se serve, quando necessario, si dovrà approvare anche con la fiducia”.
Fonti di governo sottolineano all’Ansa che questa situazione non significa che la legge sarà rinviata, ma che semplicemente una decisione non era attesa per questo consiglio dei ministri. Il problema è che Alternativa Popolare non è d’accordo e vuole modificare la legge. L’ultimo a dirlo è stato oggi in un’intervista al Messaggero il ministro per gli Affari regionali Enrico Costa. Renzi ha chiesto, secondo alcune fonti, di fare da mediatore con i centristi della maggioranza.
Anche perché il disegno di legge avrebbe l’effetto politico di ricompattare il centrosinistra ma costituirebbe anche la “copertura” a sinistra per Renzi che sulla “identità di sinistra” viene criticato da settimane sia da Mdp sia dall’ala orlandiana.
Eppure la legge – nonostante sia in calendario da tempo – non sarà votata a breve: prima ci sono il decreto vaccini (in programma martedì pomeriggio) e poi il ddl per il distacco dal Veneto e l’ingresso nel Friuli Venezia Giulia. In più i decreti, come si sa, hanno sempre la precedenza sui provvedimenti di iniziativa parlamentare e non si esclude che prima dello Ius Soli si affronteranno i disegni di legge di conversione dei decreti per le Banche Venete e per il Sud.