Politica

Pd, Matteo Richetti sarà responsabile della comunicazione. GD: “Bene, ma serve svolta su social network e immigrazione”

Matteo Renzi ha accolto le richieste dei Giovani Democratici, che avevano protestato con il segretario per quell'"aiutiamoli a casa loro" dal chiaro sapore salviniano. E che ora rilanciano: "Va bene far concorrenza sui social ai Cinque Stelle e alla Lega, ma non col loro stesso linguaggio", spiega il segretario della sezione milanese, Davide Skenderi

Le proteste, a quanto pare, sono servite. Un responsabile politico della comunicazione del Pd ora c’è: ed è Matteo Richetti. Ad annunciarlo è stato l’altro Matteo, Renzi: che ha così accolto le richieste dei Giovani Democratici, in particolare quelli milanesi. I quali ora esultano, ma non troppo. “Finalmente, è un primo passo. Però attendiamo di capire se ci sarà davvero una svolta nella gestione dei social network e, soprattutto, nelle politiche sull’immigrazione”, spiega Davide Skenderi, che dei Gd di Milano è segretario. Era stato lui – lui che è figlio di genitori albanesi arrivati in Italia all’inizio degli anni ’90, e che pertanto dice di essere “particolarmente sensibile su questo tema” – uno dei promotori della lettera di protesta indirizzata proprio a Renzi all’indomani del famigerato post sui migranti pubblicato dalla pagina Facebook del Pd nazionale, quello che aveva fatto scalpore per quell’“aiutiamoli a casa loro” dal chiaro sapore salviniano.

Una lettera dai toni inequivocabili, nella quale i giovani dem denunciavano il “tentativo dilettantesco” dei vertici del Nazareno di inseguire “nella retorica e nei modi di comunicare quelli che sono da sempre i nostri avversari politici. “Per recuperare il ritardo rispetto ad altre forze politiche”, proseguiva la lettera, “si è deciso di affidare a una gestione sgangherata la comunicazione sui social network, diffondendo messaggi ambigui e talvolta persino offensivi”. E, dunque, la richiesta fondamentale: individuare “un responsabile politico della comunicazione, all’interno della segreteria nazionale con una delega specifica”.

Richiesta accolta da Renzi. “Sorprendente, no?”, afferma Skenderi, se gli si fa notare che il segretario del Pd non è solito accettare le critiche di buon grado. “È stata una sorpresa – confessa – ed è stata molto bella”.  L’inatteso annuncio è arrivato dalle pagine di Democratica, il nuovo foglio online del Pd. “Condivido alcune cose, altre un po’ meno”, ha scritto Renzi in riferimento alla lettera di protesta. Per poi aggiungere: “Ma bello che i GD milanesi si facciano sentire, siamo una comunità viva. Accogliamo il loro suggerimento. La persona della segreteria che da oggi segue la comunicazione è Matteo Richetti”. Una nomina “positiva”, secondo Skenderi, che dice di stimare personalmente il 40enne dem di Sassuolo, già portavoce della mozione Renzi durante il Congresso e poi promosso dall’ex premier all’interno della nuova segreteria. “Richetti? Lo vedo spesso in Tv e spero possa portare sui social la stessa efficacia comunicativa che lo contraddistingue davanti alla telecamera”.

Tutto risolto, dunque? Non proprio. Prosegue il segretario dei Gd di Milano: “I nodi da sciogliere restano ancora due”. Uno di natura politica: “Quello dell’immigrazione è un tema delicato, che va discusso nelle sedi deputate del partito. Non è più accettabile vedere che la linea su certi argomenti viene dettata da una card su Facebook”. La seconda questione, invece, riguarda proprio la strategia comunicativa sui social. “Che – conclude Skenderi – va ripensata nel suo complesso. Perché va bene far concorrenza sui social ai Cinque Stelle e alla Lega, ma non col loro stesso linguaggio”.