L’autopsia sul corpo di Mariana Odica, la colf 35enne di origini romene trovata morta dissanguata domenica sera in un appartamento di viale Coni Zugna a Milano, non ha risolto il mistero. Esclusa la pista del furto e quella passionale, il medico legale è arrivato alla conclusione che non si può accantonare definitivamente la pista del suicidio. Il cadavere presenta cinque coltellate al petto e alla gola. Sotto il corpo, scoperto dalla padrona di casa e datrice di lavoro al momento del rientro dal week end al mare in Liguria con i due figli, i poliziotti della Omicidi hanno trovato un coltello preso probabilmente dalla cucina di casa. La Odica era stata assunta in prova da appena 24 ore, grazie al passaparola e alle referenze di alcuni conoscenti, con l’idea di portarla in vacanza con sé e i figli ad agosto.
Stando agli esiti dell’autopsia, la morte è avvenuta tra le 15 di sabato scorso e l’ora di pranzo di domenica. Confermato inoltre che la vittima non ha sulle mani e su altre parti del corpo ferite compatibili con il tentativo di difendersi da un eventuale aggressore. Secondo la prima ricostruzione, dall’appartamento non manca niente, la porta non è stata forzata, il cellulare e la borsa della donna non sono stati toccati e in bella vista in casa c’erano 450 euro in contanti, oltre ad altri preziosi. Elementi che hanno portato gli investigatori a escludere fin da subito la pista del furto.
Altra pista da escludere sarebbe quella passionale: nella casa non c’erano tracce tali da indicare che la colf avesse ricevuto un amante prima di morire. Da quanto è emerso dagli accertamenti del medico legale non si può accantonare definitivamente la pista del suicidio.