Incontro a Varsavia con i vertici dell'agenzia di controllo delle frontiere. Sarà creato un gruppo di lavoro per rivedere gli aspetti operativi della missione di pattugliamento del Mediterraneo. Il Viminale: "Passo avanti". Ma ancora nessuna risposta sulla richiesta di mettere a disposizione altri scali in caso di "massicci flussi"
L’Italia, come previsto, ha chiesto che “in caso di massiccio afflusso di migranti” gli altri Stati Ue aprano i loro porti agli sbarchi dei migranti. I responsabili dell’agenzia di controllo delle frontiere Frontex hanno aperto alla possibilità di rivedere le regole dell’operazione Triton, che ora come ricordato da Emma Bonino prevede che tutti i salvati nel Mediterraneo vengano portati sulle nostre coste. E’ il risultato dell’attesa riunione di martedì nella sede di Frontex a Varsavia, a cui ha partecipato il ministro degli interni Marco Minniti. Il Viminale parla di “passo avanti” perché si va verso la rinegoziazione di Triton “così come avevamo auspicato.
“E’ stato concordato”, ha fatto sapere l’agenzia diretta da Fabrice Leggeri, “che sarà stabilito senza ritardi un gruppo di lavoro per identificare ulteriormente ed elaborare cosa deve essere rivisto nel concetto operativo di Triton in vista delle decisioni già raggiunte a livello politico” a Tallinn sul Piano della Commissione Ue. Verrà quindi preparato un “nuovo piano operativo” che sarà sottoposto ai Paesi Ue. Inoltre Frontex si è detta pronta a “espandere il suo sostegno all’Italia nell’area dei rimpatri” e “impegnata a rafforzare la sua presenza negli hotspot in Italia”, e ha proposto di “espandere l’uso” dell’operazione di sorveglianza aerea.
Infine Frontex ed alcuni Stati Ue sono disponibili ad aiutare a sviluppare il codice di condotta per le navi delle ong che l’Italia sta mettendo a punto. Quando sarà adottato, il gruppo di lavoro valuterà come impatterà sulle operazioni dell’Agenzia.