Lo hanno fermato a Durazzo mentre raggiungeva un’amico. L’unica occasione possibile per prenderlo dato che in Albania Alket Hatija viveva in una villa con bunker a Berat ed era continuamente circondato da guardie del corpo armate. Un trattamento obbligato per quello che è considerato uno dei più grandi signori della droga a Milano.
Come anticipato dal primo numero di Fq MillenniuM, il mensile del Fatto Quotidiano, è la mafia albanese l’associazione criminale emergente in Europa, capace ormai di gestire i grandi traffici di cocaina, eroina e marijuana dal Sud America fino al Vecchio Continente. L’ultima operazione dei Carabinieri di Milano lo dimostra. Su indicazione della sezione Catturandi del comando provincia dell’Arma la polizia albanese ha arrestato Hatija, notificandogli un’ordinanza di esecuzione per una pena pari a 20 anni di carcere.
Gli viene contestato il trasporto a Milano, tra il gennaio 2003 e il marzo 2004, di 350 chili di eroina e 190 di cocaina. Carichi dal valore di 35-45 milioni di euro. Hatija era un trafficante “pulito”, non toccava un grammo di sostanza ma grazie al telefono (cellulari rigorosamente usa e getta) spostava montagne di droga. Il trasporto avveniva tramite cargo dall’Albania verso l’Italia, su camion con targhe europee e auto che attraversavano il confine nel nord Italia.