L'iniziativa è del deputato democratico della California Brad Sherman, con il sostegno del collega texano Al Green, e si basa su accuse di ostruzione alla giustizia legate al licenziamento del capo dell’Fbi James Comey.
È stata presentata per la prima volta formalmente al Congresso una proposta per avviare una procedura di impeachment contro il presidente Donald Trump. L’iniziativa è del deputato democratico della California Brad Sherman, con il sostegno del collega texano Al Green, e si basa su accuse di ostruzione alla giustizia legate al licenziamento del capo dell’Fbi James Comey. Lo riferisce lo stesso Sherman su Twitter. Una decisione presa nonostante le perplessità del partito democratico che teme in questa fase un effetto boomerang.-
Sono giornate difficili per il presidente Usa dopo il coinvolgimento anche del figlio Donald Jr. nello scandalo Russiagate. Il rampollo ha detto alla Fox di aver visto l’avvocatessa Natalia Veselnitskaya, convinto di trovare materiale su Hillary Clinton – “per me era ricerca sull’opposizione”, “a saperlo avrei fatto diversamente” -, ha minimizzato sullo scambio di mail che parlava del ‘sostegno della Russià, ha voluto chiarire che no, il padre non ne sapeva nulla (“non c’era nulla da dire”).
Secondo fonti citate dalla stampa Usa la vicenda sarà prevedibilmente al vaglio degli inquirenti guidati dal procuratore speciale Robert Mueller per il filone dell’inchiesta sul Russiagate che fa capo al Dipartimento di Giustizia. Mentre i consueti retroscena sul clima alla West Wing segnalano caos, animosità, fino alla ‘modalità emergenza’. E naturalmente massima frustrazione nella consapevolezza che quella “nube” – così è stata definita dal presidente – non accenna a dissolversi, paralizzando di fatto la presidenza Trump.
Intanto l’aria si è appesantita anche al Congresso, con i democratici che sul caso Trump Jr sono sul piede di guerra. Il caso ha però voluto che proprio in queste ore a Capitol Hill abbia esordito Christopher Wray, l’uomo indicato da Trump per sostituire James Comey licenziato da capo dell’Fbi, messo sulla graticola dai senatori che devono ratificare la nomina. Così, alla luce dei fatti, l’audizione va oltre il ‘copione’, e quando Wray promette indipendenza sa di non rispondere a domande di routine, come quando afferma che le interferenze sono “inaccettabili”. Fino a sostenere che, a suo avviso, non c’è caccia alle streghe da parte del procuratore speciale Mueller. La chiosa poi per oggi la mette il Cremlino: sono vicende che assomigliano ad una “soap opera di lunga durata”.