Lo scorso anno era stata accoltellata dal marito, ma si era salvata. L’uomo era finito in carcere. Questa volta Maria Tino non ce l’ha fatta: la donna, 49 anni, è stata uccisa a Dragoni, nel Casertano, con tre colpi d’arma da fuoco al torace. I carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese, guidati dal maggiore Giovanni Falso, hanno fermato il convivente, il 61enne Massimo Bianchi, sequestrando anche l’arma. L’omicidio è avvenuto in strada, in piazza Municipio, a pochi passi dall’abitazione della donna.
Secondo una prima ricostruzione, Bianco avrebbe ucciso la donna perché lei voleva mettere fine alla loro relazione. Dopo aver esploso i tre colpi con una pistola legittimamente detenuta, il 61enne è rimasto sul posto, senza allontanarsi ed è arrestato dai Carabinieri della stazione di Avignano. Non risulta che la 49enne abbia mai denunciato situazioni di conflitto con l’arrestato.
Mercoledì a Bari una donna di 48 anni, Donata De Bello, è stata uccisa a coltellate. Il suo corpo è stato trovato oggi in un appartamento al primo piano di una palazzina in corso Sonnino 125. Il suo compagno, Marco Basile, 32 anni, è stato fermato per omicidio volontario e interrogato per ore. I due, ha raccontato l’uomo ai carabinieri e al pm Giuseppe Dentamnaro, stavano litigando e sarebbe stata lei ad aggredirlo minacciando di colpirlo con un coltello. Lui avrebbe quindi provato a difendersi e, nell’abbracciarla, la donna si sarebbe colpita da sola. La versione dei fatti resa dall’uomo non ha convinto gli inquirenti che, al termine dell’ interrogatorio, lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto con l’accusa di omicidio. Sembra che tra i due vi fossero frequenti litigi.
Il cadavere è stato trovato in camera da letto, avvolto in un tappeto. I fendenti sono stati sferrati all’addome, al collo e al torace con un coltello da cucina che – a quanto si è saputo – è stato ritrovato dai carabinieri. Le coltellate che hanno raggiunto la donna non sono state numerose, ma una è stata mortale perché avrebbe reciso la giugulare.