Politica

Vaccini, slittano discussione e voto sul decreto Lorenzin. Salta la revoca patria potestà per inadempienti

Il dibattito passa alla prossima settimana. Approvate all'unanimità le richieste di modifica che regolano la gestione dei parenti che non rispettano la legge e non somministrano le dosi: diminuiscono le sanzioni, ma si introduce un colloquio informativo

Discussione e approvazione finale del decreto Vaccini slitta a martedì 18 luglio. In Aula, poco prima delle 14, ora in cui era prevista la conclusione dei lavori, è mancato il numero legale e il presidente Pietro Grasso ha dato la parola ai senatori per gli interventi di fine seduta. Il dibattito è comunque slittato alla prossima settimana. L’intesa tra Pd e Forza Italia ha permesso di procedere nella discussione e il governo ha annunciato che non metterà la fiducia. Oggi sono stati approvati gli emendamenti che regolano la gestione dei genitori inadempienti: non sarà revocata la patria podestà e le multe saranno più basse, ma ci sarà un colloquio informativo. Accantonata la modifica chiesta da Paola Taverna (M5s) che chiedeva vaccini mono componenti, mentre i grillini hanno protestato per la decisione, presa ieri, di autorizzare le somministrazioni anche in farmacia: “Nei banchi di Fi siede il presidente dei farmacisti”, è la denuncia.

E’ stato quindi approvato oggi all’unanimità l’emendamento della commissione Sanità, per cui cade il rischio di perdere la potestà genitoriale per i genitori che non vaccinano i figli. L’emendamento in questione, della commissione Sanità, sopprime il comma 5 dell’art. 1 contenuto nel decreto che prevedeva, una volta decorso il termine per la vaccinazione, che la Asl provvedesse “a segnalare l’inadempimento dell’obbligo vaccinale alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni per gli eventuali adempimenti di competenza”. Approvato, sempre all’unanimità, anche l’emendamento di Forza Italia che abbassa le sanzioni per i genitori inadempienti e che ora vanno da 100 a un massimo di 500 euro. In origine la multa prevista andava dai 500 ai 7.500 euro. “In caso di mancata osservanza dell’obbligo vaccinale”, ha detto il capogruppo Romani, “i genitori e le famiglie sono convocati dall’azienda sanitaria locale per un colloquio informativo durante il quale accedere a tutte le informazioni volte a scegliere al meglio per la salute dei propri figli”. Secondo l’esponente azzurro, “l’approvazione di questo emendamento, per di più sottoscritto da quasi tutti i gruppi, Lega compresa, dimostra che, come abbiamo sempre sostenuto, la ratio che guida la nostra azione parlamentare è quella di migliorare un testo allo scopo di garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini”. “Il combinato disposto consente di rendere una legge, senza dubbio nata male e capace di sollevare timori e incertezze nelle famiglie italiane, uno strumento per portare il Paese ai livelli di copertura vaccinale necessari; ma soprattutto, in linea con quello che è il dovere di uno Stato, informando e accompagnando ogni cittadino in un personale percorso di scelta responsabile”.

Nel corso della mattinata, c’è stata una lunga discussione sull’emendamento M5s a firma Paola Taverna che proponeva la somministrazione dei vaccini mono componenti, al posto di quelli polivalenti. La relatrice ha dato parere negativo, mentre la grillina, illustrando l’emendamento, ha ricordato che i vaccini prodotti dalle case farmaceutiche coprono contemporaneamente più patologie. Dunque, ha spiegato, un bambino che ad esempio ha naturalmente sviluppato il morbillo e che di conseguenza risulta immunizzato su quella malattia, è costretto a ‘ripetere’ il vaccino anche se non è necessario. La relatrice Manassero, nell’accettare l’accantonamento dell’emendamento, ha spiegato che la questione era già stata sollevata in sede di discussione preliminare del decreto in Commissione Sanità e Igiene, ricordando che le case farmaceutiche non producono vaccini mono componenti perché sono troppo costosi e quindi anti economici. Nel corso del dibattito in Aula, diversi senatori hanno proposto di far valutare la possibilità tecnica che sia l’Istituto farmacologico militare di Firenze a produrre i vaccini mono componenti. “L’accantonamento dell’emendamento per un ulteriore approfondimento è un buon segno che ci fa ben sperare in una sua approvazione, che rappresenterebbe una svolta nella politica delle vaccinazioni fino ad oggi adottata nel nostro Paese”.

I 5 stelle sono anche tornati a protestare sull’emendamento, approvato ieri, che prevede la possibilità di fare le vaccinazioni in Farmacia. “Pd e Forza Italia hanno stretto un accordo”, hanno denunciato i grillini, “barattando l’ok al decreto con la norma sulle vaccinazioni nelle farmacie, che sta molto a cuore ai forzisti visto che il gruppo di Fi al Senato ha al proprio interno niente meno che il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani“. I 5 stelle accusano: “Altro che senso di responsabilità, tutela dei nostri figli e della collettività, altro che scienza. Per il governo, il Pd e Forza Italia la salute dei nostri figli è merce di scambio. In quale farmacia si sono incontrati governo e Fi per stringere l’accordo? Il ministro Lorenzin non si vergogna di raccattare in questo modo il sostegno al suo decreto che altrimenti rischierebbe di andare all’aria, e poi avere la faccia tosta di venirci a dire che non è un provvedimento politico?”.