Un parco giochi per bambini dedicato a un gerarca e viceré fascista, responsabile – secondo molti storici – di terribili massacri in Libia e in Etiopia durante le campagne militari nel Ventennio. Un ossimoro, una contraddizione in termini che in qualche modo ricorda la vicenda, seppur diversa, della spiaggia fasciokitsch di Chioggia. La particolarità è che il parco è stato oggetto di un restyling finanziato nei mesi scorsi con 285.000 euro dalla Giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti e portato avanti dall’amministrazione locale di centrosinistra. Siamo a Filettino, piccolissimo comune di 569 anime in provincia di Frosinone, a nemmeno un centinaio di chilometri da Roma, dove nacque il “Maresciallo d’Italia” Rodolfo Graziani, personaggio di spicco (e mai pentito) del Regime mussoliniano, generale, viceré d’Etiopia, ministro della Guerra nella Repubblica di Salò. Dopo non aver mai scontato la condanna a 19 anni di carcere inflittagli dal tribunale della Resistenza, Graziani fu padre fondatore e primo presidente onorario del Movimento Sociale Italiano. Insomma, un personaggio non difficilmente collocabile dal punto di vista politico, inserito dall’Onu – su richiesta dell’Etiopia – nella lista dei criminali di guerra per l’uso di gas tossici e bombardamenti degli ospedali della Croce Rossa. Un curriculum che tuttavia non ha impedito in tutti questi anni al comune dei Monti Simbruini di mantenere la targa intitolata al suo “illustre” cittadino.
LA CELEBRAZIONE DEL GERARCA NELLA VALLE DELL’ANIENE
Il “culto” di Graziani, in realtà, non è nuovo da queste parti. La vicenda ricorda moltissimo quella raccontata dal Fatto Quotidiano nel 2012, quando la giunta dell’ex governatore Piero Marrazzo finanziò la realizzazione del Parco di Radimonte ad Affile – in provincia di Roma ma a pochi chilometri da Filettino – al cui interno il sindaco Ercole Viri fece inserire un “monumento al soldato”, che in realtà e’ un vero e proprio “sacrario” dedicato a Graziani, che in quella città aveva vissuto a lungo. La vicenda ebbe risalto sulle cronache nazionali e non solo, mobilitando l’Anpi e tutto il fronte antifascista italiano, con tanto di feroce critica proprio da parte di Nicola Zingaretti, allora presidente della Provincia di Roma. Ma se in quel caso il Tar del Lazio non ordinò il ritiro del finanziamento regionale, il sindaco di Affile vicino a Fratelli d’Italia finì indagato per apologia del fascismo (il procedimento giudiziario è ancora in corso). “Ma le due storie sono diverse – si difende a ilfattoquotidiano.it la vicesindaco di Filettino, Alessia Pomponi – ad Affile è stato creato ex-novo un sacrario dedicato a Rodolfo Graziani, qui c’è un parco giochi per bambini che porta il suo nome da tempo immemore”. Un “contrasto fra vita e morte” che non viene nascosto dalla vicesindaco del Pd: “Personalmente mi sono posta il problema – spiega – Non siamo fieri del nostro concittadino, ma è come se fosse una sorta di consuetudine: io ho 38 anni e da che ho memoria il parco si è sempre chiamato così”.
LE POLEMICHE CONTRO LA GIUNTA REGIONALE
Resta il caso di quei 285.000 euro erogati dalla Giunta regionale che hanno permesso al comune di Filettino di ristrutturare il parco e regalare un posto dove giocare ai (non molti) bimbi del paese. Un finanziamento ingente per il quale non sono state poste condizioni di ridenominazione. “Il compito dell’Ente è quello di contribuire a creare o rinnovare opere pubbliche, non di fare toponomastica”, spiegano brevemente dalla Regione Lazio, scaricando indirettamente la responsabilità sul comune di Filettino, guidato dal dem Paolo De Meis. Da destra, tuttavia, si chiedono i motivi di questa “differenza di trattamento” rispetto alla vicenda di Affile. “Zingaretti si è battuto da subito per far revocare il finanziamento per il Parco Radimonte ad Affile, che solo una giusta sentenza del Tar ha permesso di non vanificare. Nel Mausoleo del Soldato, fra l’altro, l’unico riferimento al generale Graziani è in una foto presente in una struttura neppure oggetto di finanziamento”, dice a ilfattoquotidiano.it il consigliere regionale di Fdi, Giancarlo Righini. A Filettino, invece, “con la stessa delibera la Regione ha finanziato con quasi 300.000 euro il Comune, per un parco intitolato proprio a Rodolfo Graziani, il cui nome compare a caratteri cubitali. Forse perché il sindaco è un esponente del Pd? Anche lui dovrebbe essere indagato per apologia del fascismo?”.