Quattro punti percentuali in meno rispetto a un anno fa ma un corteggiamento serrato da parte degli elettori di tutti gli altri partiti in vista di un’ipotetica alleanza. Dopo le deludenti elezioni amministrative il Movimento 5 Stelle continua a soffrire l’estate. Secondo un sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera il Movimento fondato da Beppe Grillo ha perso il 4% di voti negli ultimi dodici mesi ma ancora oggi rappresenta la prima scelta per i sostenitori degli altri partiti, in uno scenario post elettorale in cui nessuno riesce a raggiungere i numeri per governare. Il 56% degli elettori leghisti vorrebbe un’alleanza Carroccio-M5s dopo le elezioni, ma anche il 51% di chi vota il Pd e il 49% dei sostenitori di Forza Italia. Insomma non avendo i numeri in Parlamento la svolta pentastellata sembra apprezzata da chi invece nell’urna sceglierà un simbolo diverso da quello di Grillo. Da sottolineare – sempre secondo la rilevazione dell’istituto di Nando Pagnoncelli – che circa un terzo degli elettori avversari ritiene probabile la vittoria del M5s.
Se la domanda viene posta a tutti gli italiani ( e non solo agli elettori dichiarati dei vari partiti), però, i numeri cambiano: il 5% è convinto che M5s vincerà sicuramente le elezioni, il 34% lo ritiene probabile mentre il 53% è del parere che non vincerà. Dati diversi anche se si torna sul tema delle alleanze: il 40% degli italiani ritiene che il M5s dovrebbe rimanere all’opposizione, il 17% con il Pd il 14% con Lega e Fratelli d’Italia e il 9% con l’intero centrodestra. Ovviamente la stragrande maggioranza di chi vota il M5s (il 69%) eviterebbe alleanze rimanendo all’opposizione. Il 15% degli sostenitori grillini preferirebbe governare con Lega e FdI, il 9% con il Pd e il 4% con il centrodestra. Infine il capitolo leader: Luigi Di Maio viene indicato dal 40% come nuovo possibile candidato premier, seguito a molta distanza da Alessandro Di Battista (8%), Paola Taverna (2%) e Roberta Lombardi (1%). Una persona su due, però, preferisce non esprimersi sul tema. Il vantaggio di Di Maio cresce se il quesito è posto agli elettori M5S: il vicepresidente della Camera prevale su Di Battista con il 70% contro il 21.