“Il sistema NoiPa potrà iniziare la lavorazione per liquidare la mensilità soltanto quando il contratto passerà nello stato di ‘Autorizzato pagamento’, il che avverrà quando il sistema della Ragioneria Generale dopo aver verificato l’effettiva presenza dei fondi autorizzerà il pagamento. Presumibilmente il passaggio da ‘Autorizzato scuola’ ad ‘Autorizzato pagamento’ non è ancora avvenuto per mancanza di copertura dei fondi da parte del Miur sul capitolo di bilancio”. Sono queste sei righe l’unica risposta che ricevono da giorni migliaia di docenti supplenti che non ricevono lo stipendio dal mese di aprile.
Stiamo parlando dei cosiddetti “temporanei” (circa 30mila persone) ovvero coloro che coprono le assenze dei professori o dei maestri di ruolo assenti perché ammalati o per motivi personali/familiari. Donne e uomini, che vengono chiamati all’ultimo momento dalle segreterie, che si presentano in aula e cercano di fare del loro meglio, che sono costretti a partecipare ad ogni riunione prevista dalla scuola ma che ogni volta devono lottare per avere lo stipendio.
Dopo le dichiarazioni nei giorni scorsi della ministra Valeria Fedeli durante un incontro alla Cgil, i supplenti sono ancora più arrabbiati: “La ministra – spiega Marisa Franco del gruppo Supplenti senza stipendio nato su Facebook – dice che insegnare non è una missione ma noi non riceviamo un centesimo di euro da mesi. Cosa siamo?”. Sui social, unico strumento che hanno per condividere la situazione, sono in tanti a spiegare cosa sta accadendo: “Molti contratti di maggio e giugno sono ancora sotto la dicitura ‘sospeso per verifica fondi’ o in trasmissione per verifica fondi”, spiega Mark. Tiziana Pignatari racconta la difficoltà a trovare anche solo chi alzi la cornetta del telefono per dire qualcosa a questi precari: “Quando chiamo per chiedere spiegazioni rispondono in malo modo. Invece la ragioneria territoriale di Ancona non risponde nell’orario di lavoro, quando ho chiamato rispondeva solo dopo l’ora di ufficio e qualcuno mi diceva di richiamare il giorno dopo dalle 8 alle 12 quando naturalmente non rispondevano più”.
Una caos a macchia di leopardo. A Floriana NoiPa ha detto di rivolgersi alla scuola, perché lo stipendio di maggio e giugno, non risulta autorizzato mentre Laura racconta un’altra versione: “I miei contratti sono autorizzati dalla scuola, risultano in carico pagamento Noipa ma io non vedo un euro”. Tiziana Nardo riassume il problema così: “Ogni anno la storia si ripete, questi fondi dovrebbero esserci dall’inizio, considerando l’ondata di supplenze che va a completare la macchina operativa della scuola, rendendola ancora più efficiente. Mi chiedo, come fa un Ministero a non avere una copertura finanziaria riguardo agli emolumenti dei precari? Il vero problema è lo stanziamento previsto per legge, che è nettamente inferiore alle reali necessità e non è servito a nulla il nuovo decreto che prevedeva un nuovo procedimento per la retribuzione dei supplenti”.
Nei giorni scorsi intanto NoiPa ha annunciato due “emissioni speciali”, una prevista per il 13 luglio e un’altra per il 19, ma ai supplenti della scuola non è arrivato nulla. A rassicurare i supplenti ci pensa il Miur: “I fondi per le supplenze ci sono, nessuna mancanza di copertura sui capitoli di bilancio del Miur. I ritardi relativi al pagamento dello stipendio di maggio e giugno dipendono da un problema procedurale in via di risoluzione. I pagamenti saranno effettuati infatti entro il 20 luglio”. Anzi gli uffici di viale Trastevere se la prendono con il Dipartimento dell’amministrazione del personale: “Il messaggio pubblicato su NoiPa era fuorviante; abbiamo fatto la necessaria segnalazione per chiederne la modifica. Le risorse sono già presenti nei Pos a copertura del pagamento degli stipendi delle supplenze brevi e saltuarie e la procedura NoiPa ha già creato il cedolino di pagamento dei contratti che si trovano nello stato di ‘Autorizzato pagamento’.
Scuola
Scuola, supplenti in attesa dello stipendio da aprile. Miur: “Fondi non mancano, problema procedurale”
Secondo le indicazioni del sistema NoiPa il clamoroso ritardo è dovuto alla mancanza di coperture. Ma il Miur nega: "Messaggio fuorviante, le risorse sono già presenti nei Pos. Pagamenti entro il 20"
“Il sistema NoiPa potrà iniziare la lavorazione per liquidare la mensilità soltanto quando il contratto passerà nello stato di ‘Autorizzato pagamento’, il che avverrà quando il sistema della Ragioneria Generale dopo aver verificato l’effettiva presenza dei fondi autorizzerà il pagamento. Presumibilmente il passaggio da ‘Autorizzato scuola’ ad ‘Autorizzato pagamento’ non è ancora avvenuto per mancanza di copertura dei fondi da parte del Miur sul capitolo di bilancio”. Sono queste sei righe l’unica risposta che ricevono da giorni migliaia di docenti supplenti che non ricevono lo stipendio dal mese di aprile.
Stiamo parlando dei cosiddetti “temporanei” (circa 30mila persone) ovvero coloro che coprono le assenze dei professori o dei maestri di ruolo assenti perché ammalati o per motivi personali/familiari. Donne e uomini, che vengono chiamati all’ultimo momento dalle segreterie, che si presentano in aula e cercano di fare del loro meglio, che sono costretti a partecipare ad ogni riunione prevista dalla scuola ma che ogni volta devono lottare per avere lo stipendio.
Dopo le dichiarazioni nei giorni scorsi della ministra Valeria Fedeli durante un incontro alla Cgil, i supplenti sono ancora più arrabbiati: “La ministra – spiega Marisa Franco del gruppo Supplenti senza stipendio nato su Facebook – dice che insegnare non è una missione ma noi non riceviamo un centesimo di euro da mesi. Cosa siamo?”. Sui social, unico strumento che hanno per condividere la situazione, sono in tanti a spiegare cosa sta accadendo: “Molti contratti di maggio e giugno sono ancora sotto la dicitura ‘sospeso per verifica fondi’ o in trasmissione per verifica fondi”, spiega Mark. Tiziana Pignatari racconta la difficoltà a trovare anche solo chi alzi la cornetta del telefono per dire qualcosa a questi precari: “Quando chiamo per chiedere spiegazioni rispondono in malo modo. Invece la ragioneria territoriale di Ancona non risponde nell’orario di lavoro, quando ho chiamato rispondeva solo dopo l’ora di ufficio e qualcuno mi diceva di richiamare il giorno dopo dalle 8 alle 12 quando naturalmente non rispondevano più”.
Una caos a macchia di leopardo. A Floriana NoiPa ha detto di rivolgersi alla scuola, perché lo stipendio di maggio e giugno, non risulta autorizzato mentre Laura racconta un’altra versione: “I miei contratti sono autorizzati dalla scuola, risultano in carico pagamento Noipa ma io non vedo un euro”. Tiziana Nardo riassume il problema così: “Ogni anno la storia si ripete, questi fondi dovrebbero esserci dall’inizio, considerando l’ondata di supplenze che va a completare la macchina operativa della scuola, rendendola ancora più efficiente. Mi chiedo, come fa un Ministero a non avere una copertura finanziaria riguardo agli emolumenti dei precari? Il vero problema è lo stanziamento previsto per legge, che è nettamente inferiore alle reali necessità e non è servito a nulla il nuovo decreto che prevedeva un nuovo procedimento per la retribuzione dei supplenti”.
Nei giorni scorsi intanto NoiPa ha annunciato due “emissioni speciali”, una prevista per il 13 luglio e un’altra per il 19, ma ai supplenti della scuola non è arrivato nulla. A rassicurare i supplenti ci pensa il Miur: “I fondi per le supplenze ci sono, nessuna mancanza di copertura sui capitoli di bilancio del Miur. I ritardi relativi al pagamento dello stipendio di maggio e giugno dipendono da un problema procedurale in via di risoluzione. I pagamenti saranno effettuati infatti entro il 20 luglio”. Anzi gli uffici di viale Trastevere se la prendono con il Dipartimento dell’amministrazione del personale: “Il messaggio pubblicato su NoiPa era fuorviante; abbiamo fatto la necessaria segnalazione per chiederne la modifica. Le risorse sono già presenti nei Pos a copertura del pagamento degli stipendi delle supplenze brevi e saltuarie e la procedura NoiPa ha già creato il cedolino di pagamento dei contratti che si trovano nello stato di ‘Autorizzato pagamento’.
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Gaza, 10 gen. (Adnkronos) - Almeno 15 persone sono state uccise nei raid israeliani in diverse zone della Striscia di Gaza da questa mattina. Lo hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera. Tra le vittime, cinque sono state uccise durante un attacco israeliano al quartiere di Shujayea, a est della città di Gaza. Le forze israeliane hanno ucciso circa 490 palestinesi nei primi nove giorni del 2025. Almeno 46.006 palestinesi sono stati uccisi e 109.378 feriti dal 7 ottobre 2023, secondo il Ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas.
Roma, 10 gen. (Adnkronos) - "Il regime comunista di Maduro ponga fine ai soprusi e rispetti la scelta della maggioranza dei venezuelani, riconoscendo il risultato delle elezioni presidenziali che hanno visto la vittoria di Edmundo Gonzalez Urrutia. Solidarietà alla leader dell’opposizione Maria Machado e alle centinaia di persone arrestate ingiustamente. Al Venezuela e alla sua gente, oppressa e impoverita da un quarto di secolo di chavismo, va restituita la possibilità di decidere liberamente del proprio futuro”. Lo scrive sulle sue pagine social il co-presidente del Gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini, di Fratelli d'Italia.
Roma, 10 gen. (Adnkronos) - Stamattina il Partito radicale, con la tesoriera Irene Testa e Gaia Tortora, presidente d'onore, insieme a dieci vittime di giustizia ha depositato una proposta di legge di iniziativa popolare per consentire a chi è stato assolto di usufruire di una provvisionale di mantenimento in attesa della sentenza di risarcimento. Da domani sulla piattaforma governativa sarà possibile firmare la proposta di legge Zuncheddu e altri su risarcimento danni vittime di giustizia.
Roma, 10 gen (Adnkronos) - Potrebbe essere la volta buona, la prossima settimana, per l'elezione dei giudici della Corte costituzionale di competenza parlamentare. Martedì 14 alle 13 è infatti convocato il Parlamento in seduta comune per la ricomposizione del plenum della Consulta. Si tratta del 13/esimo scrutinio per un giudice e del quarto per tre giudici. Ma il quorum è in ogni caso dei 3/5 e quindi le possibilità di una fumata bianca crescono. La 'chiama' inizierà dai deputati.
Il calendario dei lavori parlamentari della prossima settimana prevede inoltre, a Montecitorio, a partire da martedì pomeriggio la questione pregiudiziale sul Dl Pnnr. A seguire, l'aula comincerà di fatto l'esame della riforma costituzionale della giustizia, con la separazione delle carriere, dopo il 'no' alla pregiudiziale di costituzionalità. Restano poi all'Odg una serie di mozione, come quella sulla legalizzazione della cannabis, sulle iniziative sul conflitto in Medio oriente, sulla politica industriale.
Al Senato si riparte martedì 14 alle 16,30 con la conversione del decreto Giustizia. A seguire, l'esame dei disegni di legge costituzionali sulla tutela delle vittime di reato e quella del Ddl sulla sottrazione o trattenimento anche all'estero di persone minori o incapaci. Sia a Montecitorio che a palazzo Madama confermati i tradizionali appuntamenti con gli atti di sindacato ispettivo e il Qt.
Roma, 10 gen. (Adnkronos) - “Il ricorso del Governo contro la legge regionale campana per il terzo mandato è legittimo e sono certo avrà esito positivo". Così ai microfoni di Sky Tg 24 Fabio Rampelli, deputato Fdi e vicepresidente della Camera. "Nel contenuto, ritengo -aggiunge- che una persona che espleti due mandati governando per 10 anni come capo supremo una città o una regione, debba avere uno sviluppo nell’ottica dell’interesse generale della comunità. Un ruolo diverso in cui portare l’esperienza pragmatica e amministrativa maturata dal basso, senza stare lì tutta la vita con il rischio di bloccare il meccanismo democratico e favorire incrostazioni di potere. Ritengo giusti i due mandati".
Roma, 10 gen. (Adnkronos) - "Questa mattina Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva, dopo aver visitato nelle settimane scorse il carcere di Viterbo e quello di Regina Coeli ha effettuato una visita ispettiva nel carcere romano di Rebibbia. Nella visita di due ore e mezza, Giachetti, nella quale ha verificato le condizioni della sezione del 41 bis, la sezione medico-infermieristica e alcuni padiglioni, ha constatato ancora una volta come il sovraffollamento dei detenuti e la carenza di organico del personale della Polizia penitenziaria si confermano i mali cronici del nostro sistema carcerario". Si legge in una nota di Iv.
Nella sezione G8 ha avuto modo di incontrare e parlare anche con l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. “Non conosco le ragioni della misura restrittiva -ha detto Giachetti- ma certo un arresto il 31 dicembre a fronte per altro di una pena ormai residua lascia molto perplessi. Forse viste le condizioni delle nostre carceri quando non è indispensabile bisognerebbe evitare di sbattere gente in galera le persone e magari toglierne semmai qualcuno come alcuni detenuti che ho incontrato e che potrebbero già essere fuori ma non lo sono per i ritardi delle decisioni dei magistrati di sorveglianza”.
Roma, 10 gen. (Adnkronos) - Torna 'FarWest', dopo la pausa festiva, e lo fa con un’inchiesta sull’eredità Agnelli, un caso di cui la trasmissione di Sottile si era già occupata nelle scorse settimane. Nuovi elementi sulla gestione del patrimonio di Marella Caracciolo, nuove domande che emergono dai documenti che FarWest mostrerà in esclusiva.
"La vedova Agnelli il 14 gennaio del 2014 risulta aver effettuato un’operazione bancaria - sottolinea una nota della redazione del programma - presso un conto del Liechtenstein. Il 10 marzo dello stesso anno Marella avrebbe aperto un altro conto, sempre in una banca di Vaduz. Eppure la vedova Agnelli, che si divideva tra le varie proprietà a sua disposizione, risulta essere in Marocco in quel periodo. A non coincidere è anche un’altra operazione, effettuata il 19 gennaio del 2015, sempre a firma di Marella Caracciolo. La donna però risulta in quei giorni ricoverata in una clinica italiana. Chi ha aperto quel conto? Chi operava a nome di Marella? Nel servizio che andrà in onda questa sera saranno messe a confronto le firme presenti sui diversi documenti: erano davvero le sue?"