Sedici lettere per avviare l’espulsione dal partito per non aver sostenuto il candidato sindaco alle ultime elezioni. È iniziato così l’iter per allontanare dal Pd i dissidenti che alle comunali dello scorso giugno avevano deciso di mollare Andrea Zanetti, espressione ufficiale dei dem nella corsa alla guida del comune di Carrara, vinta dal Movimento Cinque Stelle. E adesso il commissario comunale ha deciso di applicare alla lettera lo Statuto nazionale che prevede la segnalazione alla commissione provinciale di garanzia.
Del resto, la spaccatura era chiara già prima del voto di giugno. Il Pd Toscana aveva commissariato il circolo locale a inizio 2017 dopo la decisione autonoma di un proprio candidato e delle alleanze allargate “a sinistra”. Così la candidatura dem di Andrea Vannucci – che ha comunque tentato l’avventura con Mdp e altri – era sfumata e da Firenze indicarono Zanetti come nuovo leader della coalizione che ha tentato di mantenere la guida del Comune. Pd contro Pd, insomma. E battaglia arrivata anche nelle aule di tribunale.
Adesso è il momento della resa dei conti. Come raccontato da Il Tirreno, il commissario Gianni Anselmi ha spedito 15 lettere di ‘deferimento’ a coloro che si sono candidati o hanno sostenuto politici esterni al Pd, tra cui Vannucci, al quale è stata indirizzata la 16esima missiva. E questo nonostante alcuni tra coloro che sono stati segnalati alla commissione di garanzia non avessero rinnovato la tessera dopo il 2016 o avessero segnalato negli scorsi mesi il loro allontanamento dal partito. Altri, invece, soprattutto i più vicini a Vannucci, nel corso della campagna elettorale avevano più volte ribadito di essere loro la vera espressione del Pd locale. Adesso, la resa dei conti.