La procura di Roma ha deciso di iscrivere il lavoratore anche per la violazione della norma sulla sicurezza nei luoghi di lavoro per infortuni causati a terzi
Dopo la contestazione del reato di lesioni la procura di Roma ha deciso di contestare un altro reato al macchinista della metro alla guida del convoglio che mercoledì scorso ha trascinato per diversi metri una donna rimasta incastrata tra le porte: gli inquirenti hanno evidenziato per la posizione dell’uomo, che stava mangiando al momento dell’incidente, la violazione della norma sulla sicurezza nei luoghi di lavoro per infortuni causati a terzi. Non è escluso che entro la fine di questa settimana l’uomo possa essere convocato in Procura per un interrogatorio. I sindacati però denunciano “la gogna mediatica” e il fatto che Atac “abbia lasciato un loro dipendente alla mercè della stampa”.
Agli atti dell’inchiesta, coordinata dall’aggiunto Nunzia D’Elia, sono presenti delle dichiarazioni rese dal conducente della metro nell’immediatezza dell’accaduto e quindi nella veste di persona informata sui fatti. Nei prossimi giorni i magistrati di piazzale Clodio disporranno una consulenza tecnica per capire se quel treno (un convoglio di vecchia generazione), ora sotto sequestro, fosse stato sottoposto a controlli e manutenzione e se fosse a norma in tema di sicurezza dei viaggiatori. Ma dagli ambienti sindacali trapela che il treno era stato revisionato la sera prima ed era stato giudicato idoneo alla marcia. Usb tuona contro l’azienda di trasporti capitolina: “È vergognoso e irresponsabile da parte di Atac lasciare un proprio dipendente alla gogna mediatica e scaricare su di lui le inefficienze aziendali ed è vergognoso e irresponsabile da parte del Comune permettere che Atac e il suo personale siano abbandonati a se stessi da un anno senza riuscire a trovare una soluzione se non quella di scaricare le responsabilità sul personale. Anche questa volta – aggiunge – di fronte a questo tragico incidente, come di consueto, si rincorre al linciaggio mediatico di un presunto colpevole senza porsi i limiti degli attuali sistemi di sicurezza”. E spiega: “Dall’accordo di luglio 2015 abbiamo denunciato e scioperato perché con l’aumento dei carichi di lavoro vengono a mancare i tempi per un giusto recupero psicofisico e si pregiudica la sicurezza di utenti e lavoratori. Per questo il 20 luglio Usb sciopererà proprio perché solo con servizio pubblico e i giusti investimenti si può mantenere un servizio qualitativamente sicuro ed efficiente”.
Insorgono anche gli operatori di stazione e chiedono ad “Atac di comunicare meglio agli utenti i rischi che si corrono nel prendere una metropolitana. Basterebbe ridurre le pubblicità e al loro posto inserire messaggi che spiegano di stare lontani dalle strisce gialle, di non avvicinarsi al treno quando suonano le porte, di prestare attenzione allo spazio tra treno e banchina, di usare correttamente le scale mobili”.