Politica

Gasparri: “Renzi? Venderò suo libro sulle spiagge se sarò alla fame. Di Maio? Nullità”. E attacca Pignatone su caso Regeni

Il libro di Renzi? Non lo leggerò mai. Lo venderò sulle spiagge quando sarò ridotto alla fame. Ma non se lo comprerebbe nessuno, quindi farei meglio a vendere i bomboloni“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Ecg Regione (Radio Cusano Campus) dal senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, a proposito di “Avanti”, il libro del segretario del Pd. “Tra l’altro non è stato nemmeno scritto da lui” – continua – “Renzi avrà raccontato le sue pagliacciate a un amanuense e lui ci ha messo la firma. Ma non vale la pena leggere neppure le sue intercettazioni. Neanche quelle del padre. E’ gente incapace che ha fatto danni all’Italia e che è stata archiviata. Renzi è in una fase residuale che durerà ancora un po’ di tempo, ma ormai è in un regresso costante e inesorabile”. Il vicepresidente del Senato si esprime anche sul deputato M5s Luigi Di Maio: “I grillini non sanno nulla, guardate ad esempio quell’altro personaggio di Di Maio. Ha detto che ha telefonato all’ambasciata in Francia per chiedere i soccorsi agli incendi e invece avrà parlato col centralino. Potrebbe andare a lavorare in un call center a smistare le telefonate. E in Italia si pensa che potrebbe fare il presidente del Consiglio. Vi assicuro che non accadrà mai, il nostro Paese non avrà mai una nullità di queste dimensioni. Ma chi lo vota? Siamo ai livelli di Striscia La Notizia“. Tranchant sullo Ius Soli: “Non verrà mai approvato. Gentiloni è stato messo in ginocchio dall’opposizione intelligente di Forza Italia. E ora lo sconfiggeremo totalmente. Con i testi dello Ius Soli possono iniziare a fare i coriandoli per il prossimo Carnevale. La legge non si farà in autunno, è impossibile che si faccia. Sarebbe stato un atto di follia”. Attacco anche al procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, sull’omicidio di Giulio Regeni: “Sono stato al Cairo e ho incontrato il presidente Al Sisi e le massime autorità religiose e civili dell’Egitto. Al Sisi ci ha assicurato che la Procura egiziana continuerà a collaborare con quella italiana. Però devo dire una cosa: il dramma di Regeni ha la sua genesi in Inghilterra” – continua – “perché dei professori musulmani di Cambridge lo mandarono in Egitto per una ricerca. Pignatone per le indagini si è recato in Egitto e poi anche a Cambridge, nel cuore del sapere occidentale. Lì alcuni professori si sono rifiutati di rispondere alle domande della Procura di Roma. Perché non contestiamo questo atteggiamento?”. E rincara: “Perché Pignatone è stato così inerte e pavido in Inghilterra? Si è fatto sbeffeggiare. Io ritengo molto grave l’atteggiamento di Pignatone, che non ha saputo farsi rispettare in Inghilterra. A Cambridge ci sono dei professori musulmani che non rispondono ai magistrati italiani, ma di che stiamo parlando? Su questo Pignatone dovrebbe essere sentito pubblicamente. Perché Pignatone si è fatto sbeffeggiare a Cambridge? Dove sono l’audacia e il coraggio investigativo della Procura di Roma?”