FIBRE TESSILI E SFERE METALLICHE – Sulla vittima, secondo quanto rilevato dal Ros, c’erano fibre “compatibili” con la tappezzeria dei sedili del furgone di Bossetti. Sono state trovate anche sferette metalliche che riconducono a chi lavora “nel mondo dell’edilizia”. Per la difesa, la compatibilità in un processo non basta. “C’è stato un contatto con quei sedili o si è seduta su sedili come quelli?”, si chiedono gli avvocati che evidenziano come nel furgone sequestrato non ci siano tracce della vittima. Stesso discorso per le sferette, un elemento troppo comune.

MOVENTE E ALIBI – Bossetti non sa spiegare perché il suo Dna si trova sugli indumenti della vittima e alcune intercettazioni in carcere sulla descrizione del campo di Chignolo lo tradirebbero. L’uomo “attratto dalle ragazzine”, come confermerebbero secondo l’accusa le ricerche a sfondo sessuale su Internet, potrebbe aver tentato un “approccio sessuale” poi sfociato nel delitto. Nulla, invece, per la difesa è certo: né l’orario, né il luogo della morte. L’imputato non ha nessuna perversione: le ricerche fatte con un pc familiare risalgono a dopo la morte della 13enne e “sono lecite”.

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Yara Gambirasio, accusa e difesa a confronto: dalla prova del Dna al movente sessuale

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