Polemica accesa a L’Aria che Tira Estate (La7) tra la deputata di Forza Italia, Daniela Santanchè, e il parlamentare di Sinistra Italiana, Erasmo Palazzotto, sul caso della spiaggia di Chioggia, ‘Playa Punta Canna’, diventata famosa per l’allestimento in stile Ventennio pensato dal suo gestore, Gianni Scarpa, che poi, su ordine della Prefettura, ha dovuto togliere i cartelli con foto di Mussolini e slogan fascisti. Scarpa è indagato per apologia di fascismo. Santanchè minimizza: “A me tutto questo fa sorridere, perché non credevo che mettere una maglietta con la faccia del duce o dei cartelli che poi sono marketing fosse apologia di fascismo. E sono ben contenta che il signor Gianni oggi faccia un fatturato sicuramente migliore di prima. Non è un problema. Ci stiamo occupando di un ‘non problema’. A me non impressiona”. E rivela: “Io sul comodino ho una bellissima testa del duce in legno, che mi hanno regalato. Ce l’ho, la tengo, non me ne vergogno. Ma non è che con questo inneggio al fascismo”. Indignata la reazione di Palazzotto: “La banalizzazione del male è un problema in questo Paese. A furia di costruire questa propaganda e di minimizzare l’apologia del fascismo, siamo arrivati al punto in cui dilagano fenomeni di razzismo e di xenofobia. Ormai quasi ovunque si comincia così e si finisce col mettere le persone nei campi di concentramento, come ha fatto il ‘buon’ duce di cui l’onorevole Santanchè ha una effigie sul comodino”. “Lei pensi a Lenin e a Stalin, a cui sono intitolate le piazze”, insorge Santanchè. “Io non ho effigi di Stalin sul comodino“, ribatte il deputato di Sinistra Italiana
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