Dopo le rivelazioni della stampa tedesca riguardo a un presunto caso emissioni che la coinvolge, l'azienda di Stoccarda gioca d'anticipo e spende 220 milioni di euro per aggiornare i modelli coinvolti. Secondo il numero uno Dieter Zetsche è un problema di fiducia nei confronti della tecnologia diesel
Il gruppo Daimler ha deciso di richiamare oltre tre milioni di Mercedes, per procedere ad un aggiornamento dei loro motori diesel. La mossa del colosso di Stoccarda arriva a pochi giorni dall’incarico conferito alla motorizzazione tedesca da parte del ministero dei Trasporti di indagare su presunte irregolarità sulle emissioni di un milione di auto vendute tra il 2008 ed il 2016, riferite dalla Sueddeutsche Zeitung. Irregolarità sulle quali vuole veder chiaro anche la Procura di Stoccarda, che ha messo nel mirino alcuni dipendenti del Gruppo.
L’upgrade, gratuito per i clienti, avrà un costo di 220 milioni di euro (destinato a salire secondo alcuni analisti) interamente sostenuto dall’azienda. Che gioca così d’anticipo rispetto a potenziali addebiti che le venissero mossi in seguito alle indagini in fase di svolgimento.
Dopo una prima reazione ferma (“adotteremo tutti i mezzi legali per difenderci”), presa anche in seguito alla perquisizione dei propri uffici nel mese di maggio, la Daimler ha nondimeno ammorbidito la propria “comunicazione” divenendo collaborativa con le autorità. Giusto la scorsa settimana alcuni suoi dirigenti erano a Berlino per spiegare la posizione dell’azienda.
Lo stesso amministratore delegato, Dieter Zetsche, ha così spiegato i motivi della scelta: “il dibattito pubblico attorno ai motori diesel sta creando incertezza, perciò abbiamo deciso di avviare ulteriori misure per rassicurare i proprietari di veicoli diesel e rafforzare la fiducia nella tecnologia in questione”. Una tecnologia sempre più nell’occhio del ciclone.