Il Miur assegna i fondi per i progetti ma, con una modifica in corso d’opera, la sovrattassa d’Ateneo passa dal 10% delle spese generali al 13% del totale finanziato, per una differenza di oltre un milione di euro. Serviti non per la ricerca, ma per spese di sistema e stipendi e per far quadrare i conti con lo scopo di non perdere il finanziamento. Una modifica che, insieme ad altre condizione imposte a progetti già iniziati, due professori dell’Università di Foggia non hanno voluto accettare. Come è finita? Che sono stati rimossi e sostituiti da altri professori, alcuni dei quali avrebbero firmato dei time sheet falsi, rendicontando ore lavorative precedenti alla data in cui sono subentrati ai due colleghi. Questa, almeno, la denuncia contenuta nell’esposto per falso in atto pubblico e frode al Miur presentato un anno fa dai due docenti del Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente dell’Università di Foggia. Esposto di cui dà notizia il quotidiano foggiano l’Attacco e che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare. Nella denuncia Alessandro Del Nobile e Diego Centonze, professori ordinari presso l’Università, segnalano presunte irregolarità nella rendicontazione del Pon Ricerca e Competitività 2007- 2013, ottenuto dai gruppi di ricerca del Distretto Agroalimentare Regionale, il DA.Re, tra i cui soci c’è anche l’Ateneo foggiano. Irregolarità che sarebbero avvenute dopo la loro sostituzione. Contattati da ilfattoquotidiano.it il rettore dell’Università di Foggia Maurizio Ricci e Milena Sinigaglia, prorettore dell’Università e presidente del DA.Re si dicono “assolutamente fiduciosi circa l’intervento della magistratura” e sulla possibilità che tutto sarà chiarito “rilevando ovviamente la piena legittimità dell’operato del DA.Re sia per le contestazioni sollevate, sia per l’effettiva consistenza scientifica dei progetti elaborati dal Distretto”.
I PROGETTI – Tre i progetti per i quali secondo i due docenti, invece, sarebbero stati consegnati documenti falsi e rendicontazioni irregolari: il Pro.Ali.Fun sulla produzione di alimenti funzionali, l’Info-Pack, acronimo di “Soluzioni innovative di Packaging per il prolungamento della shelf life dei prodotti alimentari (di cui Del Nobile era responsabile scientifico) e il SiMiSa sugli strumenti innovativi per il miglioramento della sicurezza alimentare. Progetti finanziati nell’ambito del Pon Ricerca e Competitività 2007-2013, con l’obiettivo di promuovere iniziative nei campi della ricerca scientifica, della competitività e dell’innovazione industriale in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. In totale 6 miliardi di euro, di cui la metà assicurata dal cofinanziamento dell’Ue tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. In vista di un decreto emesso a ottobre 2010 dal Miur, il DA.Re ha emanato un avviso per sollecitare la presentazione di idee progettuali nel settore agroalimentare. Quelle idonee sono state raggruppate in cinque macroprogetti da presentare al Ministero. Per essi al DA.Re sono arrivati oltre 40 milioni di euro (utilizzati da enti di tutta la regione). Dieci sono andati all’Università di Foggia. Al fine del finanziamento erano fondamentali le specifiche competenze, esperienze e professionalità dei docenti che avevano preso parte all’ideazione e alla stesura del progetto.
LA RENDICONTAZIONE DELLE SPESE – Necessaria una premessa. I progetti si dividono in due macrocategorie: quelli per i quali c’è bisogno esclusivamente di una rendicontazione scientifica, ossia di dimostrare che l’obiettivo è stato raggiunto e quelli per i quali è necessario anche una rendicontazione economica. In quest’ultimo caso, bisogna fornire giustificativi (come fatture e cedolini) per le varie voci di spesa (dal personale, alle consulenze) tranne una, quella delle “spese generali”, per le quale il Ministero non chiede giustificativi, calcolandole in modo forfettario sul costo del personale. Nel caso specifico, mentre a titolo di cofinanziamento l’Università di Foggia ha messo a disposizione del progetto il proprio personale docente per un determinato ‘monte ore’, a titolo di autofinanziamento, in base al regolamento in vigore quando il progetto è partito, l’Università avrebbe incamerato una quota pari al 10% delle spese generali (quelle non rendicontabili). Si tratta della cosiddetta overhead, una percentuale decurtata dal budget a disposizione del docente. Con queste premesse il progetto è è stato avviato il 1 novembre 2011, senza che si avesse conferma, come spesso accade, che i soldi sarebbero arrivati. Conferma giunta solo molti mesi dopo.
Nel frattempo, però, l’Ateneo ha dovuto fare i conti con la riduzione del Fondi di finanziamento ordinario, una delle principali fonti di entrata per le università italiane. Nella seduta del CdA dell’Università tenutasi il 26 febbraio del 2013 l’allora pro rettore Giuseppe Carrieri ha ricordato proprio la riduzione del FFO del 5%, pari ad una decurtazione di 5 milioni di euro nel periodo 2008-2012. Una batosta, dato che il costo stimato del personale nel 2013 superava i 37 milioni di euro. Cosa si è deciso di fare? È stato nominato un gruppo di lavoro con il compito di proporre una revisione del regolamento in vigore in materia di autofinanziamento. E la soluzione è stata trovata eccome: si è deciso di aumentare l’overhead dal 10% delle spese generali al 13%, ma stavolta del finanziamento totale. In pratica è stata modificata retroattivamente non solo la quota dell’autofinanziamento, ma anche il parametro di riferimento di tale percentuale che non era più quello delle spese generali bensì quello del budget complessivo del progetto. Nella denuncia, inoltre, si specifica che per il 5% queste risorse andavano a “spese amministrative di supporto al progetto”, per l’8% a “costi generali dell’Ateneo”. Tanto che in un seduta della giunta del Dipartimento di Scienze Agrarie, la stessa giunta ha definito il contributo dell’8% per i costi generali dell’Ateneo come “eccessivo e tale da poter compromettere l’esecuzione stessa dei progetti”.
LA SOSTITUZIONE DEI DOCENTI – Ma le modifiche non si sono limitate solo agli aspetti economici. Del Nobile e Centonze denunciano che, in base a quanto stabilito dal cda, i docenti responsabili avrebbero dovuto garantire il pieno raggiungimento degli obiettivi progettuali, nonostante i fondi fossero ridotti rispetto a quelli iniziali, attraverso un atto di impegno. I due docenti, Del Nobile e Centonze, autori dei 3 progetti, si sono rifiutati. Il risultato? Dopo un anno e mezzo di lavoro su quei progetti, sono stati rimossi, insieme ai loro collaboratori e sostituiti da altri colleghi il 10 aprile 2013. E non tutti i nuovi docenti, secondo la denuncia, hanno dovuto firmare l’atto d’impegno che a loro era stato imposto. Di più. L’erogazione del finanziamento dei progetti era condizionata dalla rendicontazione anche dei costi per il personale calcolati in ore di lavoro. Pur di incamerare i fondi, secondo i due professori, 15 docenti avrebbero firmato dei time sheet falsi, rendicontando ore lavorative precedenti al 10 aprile del 2013, quando ancora non erano impegnati su quei progetti, perché in quel periodo Del Nobile e Centonze non erano ancora stati sostituiti.
LA REPLICA DELL’UNIVERSITÀ – “Quanto agli accertamenti della Magistratura attraverso la Guardia di Finanza desideriamo solo ricordare che questo Ateneo ormai da diversi anni ha con tale Corpo proficui e intensi rapporti di collaborazione, finalizzati all’emersione di irregolarità e alla cultura della legalità” hanno dichiarato rettore e prorettore dell’Università, aggiungendo: “Saremmo, comunque, ben felici di collaborare con la Guardia di Finanza, se non fosse che nessun sequestro degli atti – ad oggi – è mai avvenuto né presso il DA.Re, né presso l’Università di Foggia”.
Cronaca
Foggia, esposto di due professori contro l’università: “Parte dei fondi Miur per la ricerca utilizzati per altro”
Secondo i due docenti (poi rimossi dall'ateneo dopo il rifiuto a sottoscrivere modifiche retroattive nei loro progetti finanziati dal ministero) hanno presentato in Procura una denuncia per falso in atto pubblico e frode. Il rettore: "Siamo fiduciosi circa l’intervento della magistratura"
Il Miur assegna i fondi per i progetti ma, con una modifica in corso d’opera, la sovrattassa d’Ateneo passa dal 10% delle spese generali al 13% del totale finanziato, per una differenza di oltre un milione di euro. Serviti non per la ricerca, ma per spese di sistema e stipendi e per far quadrare i conti con lo scopo di non perdere il finanziamento. Una modifica che, insieme ad altre condizione imposte a progetti già iniziati, due professori dell’Università di Foggia non hanno voluto accettare. Come è finita? Che sono stati rimossi e sostituiti da altri professori, alcuni dei quali avrebbero firmato dei time sheet falsi, rendicontando ore lavorative precedenti alla data in cui sono subentrati ai due colleghi. Questa, almeno, la denuncia contenuta nell’esposto per falso in atto pubblico e frode al Miur presentato un anno fa dai due docenti del Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente dell’Università di Foggia. Esposto di cui dà notizia il quotidiano foggiano l’Attacco e che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare. Nella denuncia Alessandro Del Nobile e Diego Centonze, professori ordinari presso l’Università, segnalano presunte irregolarità nella rendicontazione del Pon Ricerca e Competitività 2007- 2013, ottenuto dai gruppi di ricerca del Distretto Agroalimentare Regionale, il DA.Re, tra i cui soci c’è anche l’Ateneo foggiano. Irregolarità che sarebbero avvenute dopo la loro sostituzione. Contattati da ilfattoquotidiano.it il rettore dell’Università di Foggia Maurizio Ricci e Milena Sinigaglia, prorettore dell’Università e presidente del DA.Re si dicono “assolutamente fiduciosi circa l’intervento della magistratura” e sulla possibilità che tutto sarà chiarito “rilevando ovviamente la piena legittimità dell’operato del DA.Re sia per le contestazioni sollevate, sia per l’effettiva consistenza scientifica dei progetti elaborati dal Distretto”.
I PROGETTI – Tre i progetti per i quali secondo i due docenti, invece, sarebbero stati consegnati documenti falsi e rendicontazioni irregolari: il Pro.Ali.Fun sulla produzione di alimenti funzionali, l’Info-Pack, acronimo di “Soluzioni innovative di Packaging per il prolungamento della shelf life dei prodotti alimentari (di cui Del Nobile era responsabile scientifico) e il SiMiSa sugli strumenti innovativi per il miglioramento della sicurezza alimentare. Progetti finanziati nell’ambito del Pon Ricerca e Competitività 2007-2013, con l’obiettivo di promuovere iniziative nei campi della ricerca scientifica, della competitività e dell’innovazione industriale in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. In totale 6 miliardi di euro, di cui la metà assicurata dal cofinanziamento dell’Ue tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. In vista di un decreto emesso a ottobre 2010 dal Miur, il DA.Re ha emanato un avviso per sollecitare la presentazione di idee progettuali nel settore agroalimentare. Quelle idonee sono state raggruppate in cinque macroprogetti da presentare al Ministero. Per essi al DA.Re sono arrivati oltre 40 milioni di euro (utilizzati da enti di tutta la regione). Dieci sono andati all’Università di Foggia. Al fine del finanziamento erano fondamentali le specifiche competenze, esperienze e professionalità dei docenti che avevano preso parte all’ideazione e alla stesura del progetto.
LA RENDICONTAZIONE DELLE SPESE – Necessaria una premessa. I progetti si dividono in due macrocategorie: quelli per i quali c’è bisogno esclusivamente di una rendicontazione scientifica, ossia di dimostrare che l’obiettivo è stato raggiunto e quelli per i quali è necessario anche una rendicontazione economica. In quest’ultimo caso, bisogna fornire giustificativi (come fatture e cedolini) per le varie voci di spesa (dal personale, alle consulenze) tranne una, quella delle “spese generali”, per le quale il Ministero non chiede giustificativi, calcolandole in modo forfettario sul costo del personale. Nel caso specifico, mentre a titolo di cofinanziamento l’Università di Foggia ha messo a disposizione del progetto il proprio personale docente per un determinato ‘monte ore’, a titolo di autofinanziamento, in base al regolamento in vigore quando il progetto è partito, l’Università avrebbe incamerato una quota pari al 10% delle spese generali (quelle non rendicontabili). Si tratta della cosiddetta overhead, una percentuale decurtata dal budget a disposizione del docente. Con queste premesse il progetto è è stato avviato il 1 novembre 2011, senza che si avesse conferma, come spesso accade, che i soldi sarebbero arrivati. Conferma giunta solo molti mesi dopo.
Nel frattempo, però, l’Ateneo ha dovuto fare i conti con la riduzione del Fondi di finanziamento ordinario, una delle principali fonti di entrata per le università italiane. Nella seduta del CdA dell’Università tenutasi il 26 febbraio del 2013 l’allora pro rettore Giuseppe Carrieri ha ricordato proprio la riduzione del FFO del 5%, pari ad una decurtazione di 5 milioni di euro nel periodo 2008-2012. Una batosta, dato che il costo stimato del personale nel 2013 superava i 37 milioni di euro. Cosa si è deciso di fare? È stato nominato un gruppo di lavoro con il compito di proporre una revisione del regolamento in vigore in materia di autofinanziamento. E la soluzione è stata trovata eccome: si è deciso di aumentare l’overhead dal 10% delle spese generali al 13%, ma stavolta del finanziamento totale. In pratica è stata modificata retroattivamente non solo la quota dell’autofinanziamento, ma anche il parametro di riferimento di tale percentuale che non era più quello delle spese generali bensì quello del budget complessivo del progetto. Nella denuncia, inoltre, si specifica che per il 5% queste risorse andavano a “spese amministrative di supporto al progetto”, per l’8% a “costi generali dell’Ateneo”. Tanto che in un seduta della giunta del Dipartimento di Scienze Agrarie, la stessa giunta ha definito il contributo dell’8% per i costi generali dell’Ateneo come “eccessivo e tale da poter compromettere l’esecuzione stessa dei progetti”.
LA SOSTITUZIONE DEI DOCENTI – Ma le modifiche non si sono limitate solo agli aspetti economici. Del Nobile e Centonze denunciano che, in base a quanto stabilito dal cda, i docenti responsabili avrebbero dovuto garantire il pieno raggiungimento degli obiettivi progettuali, nonostante i fondi fossero ridotti rispetto a quelli iniziali, attraverso un atto di impegno. I due docenti, Del Nobile e Centonze, autori dei 3 progetti, si sono rifiutati. Il risultato? Dopo un anno e mezzo di lavoro su quei progetti, sono stati rimossi, insieme ai loro collaboratori e sostituiti da altri colleghi il 10 aprile 2013. E non tutti i nuovi docenti, secondo la denuncia, hanno dovuto firmare l’atto d’impegno che a loro era stato imposto. Di più. L’erogazione del finanziamento dei progetti era condizionata dalla rendicontazione anche dei costi per il personale calcolati in ore di lavoro. Pur di incamerare i fondi, secondo i due professori, 15 docenti avrebbero firmato dei time sheet falsi, rendicontando ore lavorative precedenti al 10 aprile del 2013, quando ancora non erano impegnati su quei progetti, perché in quel periodo Del Nobile e Centonze non erano ancora stati sostituiti.
LA REPLICA DELL’UNIVERSITÀ – “Quanto agli accertamenti della Magistratura attraverso la Guardia di Finanza desideriamo solo ricordare che questo Ateneo ormai da diversi anni ha con tale Corpo proficui e intensi rapporti di collaborazione, finalizzati all’emersione di irregolarità e alla cultura della legalità” hanno dichiarato rettore e prorettore dell’Università, aggiungendo: “Saremmo, comunque, ben felici di collaborare con la Guardia di Finanza, se non fosse che nessun sequestro degli atti – ad oggi – è mai avvenuto né presso il DA.Re, né presso l’Università di Foggia”.
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Trump mette alla porta Zelensky: incontro finito dopo venti minuti. “Giochi con la terza guerra mondiale. Torna quando sei pronto per la pace” | Testo integrale
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Meloni: “Vertice Usa-Ue-alleati per parlare di sfide come l’Ucraina”. Salvini: “Forza Trump”. Da Tusk a Macron, i leader europei con Kiev
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La rottura – Zelensky chiede agli Usa garanzie di sicurezza per Kiev: salta l’accordo sulle materie prime
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Il bullismo di Stato di Trump&Vance nei confronti di Zelensky rappresenta il punto più basso della storia degli Usa. Il mondo libero e l’Europa agiscano senza tentennamenti: non è più tempo di giocare a nascondino e anche per Giorgia Meloni è il momento di dire da che parte sta". Lo scrive la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, sui social.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - “Dopo quanto di inaudito è accaduto oggi nello studio ovale della Casa Bianca e il trattamento profondamente ingiusto riservato da Trump e Vance nei confronti del Presidente Zelensky, occorre che la Ue e l’Italia, con misura ma con assoluta fermezza, ribadiscano il sostegno pieno e leale all’Ucraina che si difende dall’aggressione putiniana". Lo afferma il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova.
"Se Trump abdica al ruolo americano di difesa della democrazia e della libertà di una paese sovrano e democratico, forse pensando che l’Ucraina sia lontana dai confini americani, l’Europa non può sottrarsi. Ne va del nostro futuro, del futuro della nostra sovranità. A questo punto, però, la presidente Meloni non potrà sottrarsi dal confronto con il Parlamento per chiarire qual è la posizione del suo governo, visto che sostiene giustamente la resistenza ucraina, ma che contemporaneamente cerca di coltivare un rapporto privilegiato con Trump”.
Milano, 28 feb. (Adnkronos) - La denuncia presentata dalla difesa di Fares Bouzidi - l'amico alla guida dello scooter su cui è morto Ramy Elgaml - ha come conseguenza (come atto dovuto) l'apertura di un fascicolo 'parallelo' in procura a Milano che vede come indagati i due carabinieri alla guida dell'auto protagonista dell'inseguimento dello scorso 24 novembre lungo le strade del centro di Milano.
Da quanto si apprende il militare alla guida è indagato di lesioni e falso, solo di falso deve rispondere il collega che viaggiava sulla stessa gazzella. Entrambi hanno firmato il verbale in cui hanno dichiarato che non c'è stato nessun urto tra l'auto di servizio e lo scooter.
La procura - dopo la relazione cinematica che dovrà ricostruire le fasi dell'incidente attesa per la prossima settimana - dovrà quindi decidere quale strada percorrere: l'altro fascicolo vede indagati per omicidio stradale Fares e il carabiniere alla guida, una tesi (in contrasto con il fascicolo sulle lesioni) che ipotizza una responsabilità del ventiduenne nell'incidente avvenuto in zona Corvetto, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Conosco bene la questione dell’energia nucleare, molti giornalisti mi stanno incalzando per avere un parere critico sul ddl approvato dal Consiglio dei ministri questa mattina. Ho sempre detto e pensato che nessuno può porre limiti alla ricerca sul nucleare sostenibile e questo provvedimento la garantisce. Sarà secondo me più difficile giungere al micro nucleare da fissione che più razionalmente alla fusione, che invece risolve più problemi di quanti ne crei. Ma non possiamo dare noi il verdetto, staremo a vedere cosa ci riserverà la scienza". E' quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia.
"Il ddl è gravido di vincoli di sicurezza, è un testo completo e molto rispettoso della salute dei cittadini, cita perfino il rispetto dell’art. 9 della Costituzione sulla tutela del paesaggio. Se fosse stato applicato per parchi fotovoltaici ed eolici oggi non produrremmo un solo kw da queste fonti. Tutti auspichiamo che ci sia una strada possibile per avere energia pulita, sovrana, rinnovabile, programmabile, immediatamente disponibile, ad alto potenziale e a basso costo. E non è un sogno. Questa energia esiste ed è l’idroelettrico".
"Da un lato negoziando in Europa, per espungere la messa a gara della gestione dei nostri bacini idrici primari dalle condizionalità del Pnrr volute da Draghi, dall’altro recuperando almeno il 35% dell’acqua piovana (siamo al 4%), investendo sulla manutenzione dei grandi bacini idrici, sulla riattivazione di quelli dismessi nonché sullo sviluppo di un micro idroelettrico a conduzione forzata che appare molto più concreto e tempestivo degli Smr. L’acqua è pragmaticamente il presente, da cui possiamo trarre il 40% del nostro fabbisogno di energia prodotta, risorsa italiana e pulita con cui alimentare anche l’industria pesante, superando il gas e invertendo la tendenza. Sul futuro si vedrà, senza pregiudizi".
Roma, 28 feb. (Adnkronos/Labitalia) - Btm 2025 si conclude con una conferma del successo della manifestazione, che ha ribadito la sua centralità nel panorama turistico nazionale. Oltre 500 gli espositori, inclusi comuni, associazioni di categoria e aziende dei vari segmenti, su 16mila metri quadrati di area espositiva, la partecipazione di 80 buyer nazionali e internazionali, più di 100 eventi e 400 relatori hanno animato tre giorni intensi di incontri, approfondimenti e opportunità di business che hanno visto 49.950 ingressi alla Fiera del Levante di Bari, con numeri in leggero aumento rispetto al 2024.
Il tema di questa edizione, 'Il viaggio nel viaggio', ha riscosso grande interesse, portando alla luce nuove prospettive sul concetto stesso di viaggio e sulle trasformazioni che stanno investendo il settore. Mary Rossi, responsabile eventi Btm, ha sottolineato il valore di questa riflessione: "Da Btm 2025 ci portiamo a casa tante interessanti riflessioni. Uno degli aspetti chiave che volevamo far emergere con il tema 'Il viaggio nel viaggio' è il percorso verso la destinazione scelta, perché crediamo che sia proprio il cammino a generare emozioni, sensazioni e pensieri che ci fanno crescere. Abbiamo affrontato il tema in molteplici declinazioni, spingendoci anche oltre i confini terrestri con il turismo spaziale. Btm è stata un’occasione di confronto che ha arricchito operatori e professionisti con nuovi strumenti da applicare nel loro lavoro".
L’edizione 2025 ha messo al centro argomenti chiave come digitalizzazione, sostenibilità, intelligenza artificiale, turismo esperienziale, extralberghiero e wedding tourism. Tra i momenti più apprezzati, i panel su smart destination, big data per il turismo, nuove strategie di marketing e il ruolo della narrazione nella scelta delle destinazioni. Numerosi gli interventi istituzionali e dei principali protagonisti del settore. Il ministro del Turismo, Daniela Santanché, ha aperto la manifestazione con un intervento in streaming sulle strategie nazionali per la crescita del turismo, sottolineando l’importanza dell’innovazione e della sostenibilità per il futuro del settore. Tra i tanti interventi, l’onorevole Gianluca Caramanna, il senatore Gianmarco Centinaio, la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, Alessandro Callari, Regional Manager di Booking.com, Antonio Laveneziana,Territory Manager Italy di Airbnb, Valentina Sumini, Architetta dello spazio e Roberta Milano, marketing strategist.
Tra le novità più apprezzate di questa edizione, il focus sul turismo extralberghiero, che ha visto una grande partecipazione da parte di operatori e property manager, e il T-Trade, ampliato con un’area business dedicata al turismo organizzato e alle destinazioni internazionali che ha visto ampia vivacità durante i tre giorni grazie alla presenza di espositori di spicco come Msc Crociere, Azemar, Croazia, Malta, Polonia, Seychelles, Visit Brussels e Repubblica Ceca. Confermata l’ottima accoglienza per le sezioni Btm Gusto, che ha valorizzato il turismo enogastronomico, e Btm Say Yes, dedicato al wedding tourism, con un proprio programma buyer. Grande fermento anche per l’Apulia Tourism Investment, che ha ospitato il Forum della Tornanza, un momento di confronto sulle nuove opportunità di investimento e sviluppo per il turismo in Puglia.
Nevio D’Arpa, Ceo & founder di Btm, ha espresso soddisfazione per il successo dell’evento e ha voluto ringraziare le istituzioni: "Un plauso particolare va all’assessore al Turismo, Gianfranco Lopane, per il supporto che ha dato alla manifestazione e per la visione strategica sul futuro del turismo in Puglia. La differenza che rende Btm unica è il nostro investimento nei contenuti: qui non ci limitiamo a mettere in mostra prodotti e destinazioni, ma costruiamo un dibattito di qualità che aiuta gli operatori a comprendere e anticipare i cambiamenti del settore. Il Comitato scientifico di Btm ha lavorato con grande attenzione per costruire un programma ricco di spunti e soluzioni. I numeri ci vedono in una leggera ma costante crescita, segno che il format funziona e che BtmM continua a rappresentare un punto di riferimento per il turismo del Sud Italia".
Gaetano Frulli, presidente della Fiera del Levante, ha sottolineato il valore strategico dell’evento: "La grande partecipazione e l’alta qualità degli operatori presenti hanno ribadito l’importanza di questa manifestazione".
L’assessore al turismo di Regione Puglia, Gianfranco Lopane, ha aggiunto: “I progressi fatti da Btm negli anni sono sotto gli occhi di tutti, già oggi è uno dei più importanti eventi fieristici del turismo e ci auguriamo che questa crescita prosegua in futuro per il bene del turismo e della Puglia”
Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione, ha evidenziato il valore della collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo turistico della regione: "La proficua sinergia tra gli operatori del turismo realizzata a Btm, in collaborazione con il Buy Puglia Meet & Connect a cura di Pugliapromozione, rappresenta una solida base per la crescita qualitativa del turismo in Puglia. E per questo motivo la collaborazione tra pubblico e privato resta essenziale".
Dopo il successo di questa edizione, l’organizzazione di Btm è già al lavoro per l’edizione 2026, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente l’evento e offrire nuovi spunti di riflessione sul turismo del futuro.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - “Nello studio ovale è andata in scena la rappresentazione plastica del bullismo diplomatico con cui la nuova amministrazione americana intenderebbe governare il mondo. Trump bullizza e umilia Zelensky e attraverso di lui il popolo ucraino che da tre anni resiste alla violenta aggressione russa, difendendo i confini e con essi i valori dell’Europa. Cosa ne pensa Meloni dell’atteggiamento indegno del suo amico Trump verso Zelensky? La premier condannerà l’atteggiamento del presidente americano o fuggirà anche stavolta facendo finta di nulla?”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Bulli che aggrediscono nello studio ovale, davanti alla stampa, un leader coraggioso che guida un popolo che difende la sua libertà dall’aggressione di un dittatore assassino. A questo sono ridotti gli Usa oggi. I leader europei dovrebbero mostrare meno compiacenza e più forza. I bulli si affrontano così. #StandWithUkraine oggi e sempre". Lo scrive Carlo Calenda.