“Il 24 settembre eleggeremo il nostro candidato premier e a fine luglio c’è un appuntamento ancora più importante: chiudiamo il programma di governo e lo mettiamo in discussione con le parti sociali, cioè associazioni, imprenditori, anche gruppi che non ci votano o sono scettici nei nostri confronti”. Lo annuncia a Bersaglio Mobile (La7) il deputato M5S, Luigi Di Maio, che spiega: “Il nostro programma è stato realizzato con docenti universitari e persone che vengono dal mondo dell’imprenditoria. Discutere questo programma con le parti sociali significa anche aggiungere qualcosa, ma ricordo che in questo Paese le idee di sinistra e di destra ormai sono superate dalle idee di buon senso“. Il vicepresidente della Camera, poi, ribadisce l’importanza del vincolo pentastellato dei due mandati: “Pago sulla mia pelle in positivo questa regola, perché ti porta a fare le cose velocemente, sapendo che hai una finestra temporale limitata in cui realizzare le cose per il Paese e poi torni a essere un cittadino comune. E ti conviene lavorare bene, perché, quando ritorni nella società, magari potrai giovare dei risultati che hai portato a casa. Se invece lavori male, ti ritroverai un Paese peggiore di quello che hai lasciato prima di entrare in Parlamento”. Su alcune sue note gaffe, Di Maio rivela: “Ho commesso tanti errori in questi anni. Sicuramente in alcuni casi ho sottovalutato la portata di alcune responsabilità che ho affidato ad alcune persone. Non faccio nomi e in merito non ho mai preso provvedimenti, però molte di queste cose attribuite a me, come la gaffe di Pinochet “dittatore del Venezuela”, vengono dai social network che io, come sa, non gestisco”. E aggiunge: “Io in questi anni ho imparato a non sottovalutare tutti i compiti che assegno, perché alla fine le pago io le conseguenze, anche se l’errore è stato commesso da un mio collaboratore. Ed è giusto che sia così”