“Ius Soli? Era una legge candidata a finire sul binario morto, perché non era mai nata con lo spirito del Pd, cioè del partito di governo. Hanno bisogno ancora di qualcosa per sentirsi di sinistra e quindi ogni tanto mettono sul piatto queste leggi”. Sono le parole del deputato M5S, Luigi Di Maio, intervistato a Bersaglio Mobile (La7) da Enrico Mentana che prontamente gli risponde: “Problema che lei non ha. Prima ha detto che non ci sono idee di sinistra o di destra, ma di buon senso”. Il vicepresidente della Camera replica: “C’è da capire la crisi di un partito che dice di essere di sinistra e poi ha abolito l’articolo 18. Se noi dovessimo andare al governo, sicuramente aboliremmo il Jobs Act e ritoccheremmo quel passaggio sulle garanzie dei lavoratori“. Poi ritorna sul tema migranti: “Se un cittadino italiano oggi prende anche la cittadinanza europea, allora cogliamo l’occasione per discutere su un pacchetto a livello europeo, che includa, ad esempio, il diritto d’asilo unico, con regole che valgano per tutti i Paesi della Unione Europea. Il M5S, soprattutto sul dibattito dell’immigrazione e dei diritti sociali, è il più europeista di tutti. Abbiamo chiesto più volte di modificare i regolamenti di Dublino, perché quello è un vero muro che divide l’Europa”. Di Maio racconta di essere stato a Ventimiglia la scorsa settimana: “Nel giro di un anno e mezzo la Francia, con la sospensione del trattato di Schengen, ha respinto in Italia circa 30mila persone. C’è anche l’Austria che ogni giorno minaccia di schierare i carri armati nel caso di arrivo di più migranti alla loro frontiera. Questa non è l’Unione Europea che io sogno. Io sogno una Ue dove, se arrivano in Italia oggi 100 migranti o 12mila migranti in 48 ore, l’80% viene redistribuito negli altri Paesi e qui li identifichiamo, capiamo se sono rifugiati e, in caso affermativo, li accogliamo, altrimenti li rimpatriamo. Questi invece fanno gli europeisti con le frontiere italiane e con le coste siciliane”. E aggiunge: “Se la Le Pen avesse fatto quello che ha fatto Hollande negli ultimi anni e ora Macron, che è appena arrivato, si sarebbero ribellati tutti. Non possiamo pensare che il governo francese faccia rastrellamenti nelle periferie delle sue città e poi ci porti gli espulsi alle frontiere italiane, solo perché ha sospeso Schengen. Quando è stato eletto Macron” – prosegue – “tutti hanno gridato alla vittoria dell’Europa. Io dico al presidente Macron: consideri bene quello che sta avvenendo a Ventimiglia, perché non solo sappiamo di respingimenti di adulti, ma ci sono state segnalate da più parti respingimenti di minori, che per i trattati internazionali non si possono fare. Io penso anche che la Germania abbia accolto molt migranti, però da Angela Merkel mi sarei aspettato una presa di posizione rispetto all’Austria che dice di voler mettere i carri armati alle frontiere”