Il pugno alzato e tutti insieme a cantare Bella Ciao. “Carlo vive e lotta insieme a noi. Le nostre idee non moriranno mai” hanno intonato i manifestanti in piazza Alimonda a Genova alle 17.27, ora in cui 16 anni fa il carabiniere ausiliario Mario Placanica sparò un colpo di pistola uccidendo il 23 enne Carlo Giuliani durante gli scontri al G8 di Genova. La manifestazione, organizzata il 20 luglio come ogni anno dai genitori di Carlo, Heidi e Giuliano Giuliani, ha visto la partecipazione di diverse centinaia di persone tra cui l’ex portavoce del Genoa Social Forum Vittorio Agnoletto, il consigliere regionale ligure di Rete a sinistra Gianni Pastorino, il deputato di MdP Arturo Scotto, il rappresentante della comunità San Benedetto Domenico Chionetti, il segretario regionale dell’Arci Walter Massa e il segretario della Cgil Ivano Bosco. “Ho apprezzato le parole di Gabrielli – ha detto il padre di Carlo a margine della cerimonia – ho apprezzato quando ha detto che Gianni De Gennaro avrebbe dovuto dimettersi. Il problema è che queste dimissioni non sono mai arrivate: sono arrivate invece promozioni successive e De Gennaro è diventato presidente della più grande azienda pubblica del Paese che è Finmeccanica e questa è una cosa assolutamente incomprensibile“. Per il padre di Carlo esiste ancora un rischio democratico che non riguarda tanto la polizia quanto i carabinieri: “Sono convinto che esistano dei reparti dei carabinieri che rappresentano un problema per la democrazia“.
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