“Sono a Kos dove c’è stato il terremoto, stavo dormendo e mi ha svegliata, ha cominciato a tremare tutto e poi continuavano a esserci scosse”. Così, su Twitter, una turista italiana in vacanza sull’isola greca descrive la forte scossa di terremoto di magnitudo 6.7 che ha provocato due morti e 200 feriti, di cui 70 a Bodrum, sulla costa turca. Dei feriti almeno tre sono considerati gravi, secondo fonti ufficiali citati dal Guardian. Le due vittime, ha detto il governatore della regione Sud Egeo Giorgos Chatzimarkos ad una radio greca, sono due turisti, un uomo turco di 39 anni e un 27enne svedese. Entrambi sono morti nel crollo di un soffitto di un bar.
3hrs later, still here #kos pic.twitter.com/D6zwV0gFch
— noshi? (@nataface_) 21 luglio 2017
Rischio tsunami – L’epicentro del sisma è stato localizzato 10 chilometri a sud di Bodrum 16 chilometri a sud di Kos, ad una profondità di 10 chilometri. Tra l’isola e la dirimpettaia località turistica turca, anch’essa ricca di storia, nota come la antica Alicarnasso, facilmente raggiungibile da Kos con un viaggio di meno di un’ora via mare. La zona è sismica e diverse scosse erano state avvertite nelle passate settimane. A Bodrum le strade dopo la scossa si sono inondate: l’Agenzia europea EMSC aveva infatti avvertito del rischio tsunami. I funzionari turchi, però, spiegano che siano più probabili grandi onde. L’indicazione è, comunque, di evitare le spiagge. A metà giugno, le isole greche di Lesbo e Chio, insieme alla costa occidentale della Turchia, sono state colpite da un altro terremoto che ha ucciso una persona e danneggiato decine di case. Fatto sta che le autorità di Ankara hanno inviato una nave da Bodrum a Kos per evacuare circa 200 turisti turchi dopo il sisma della scorsa notte. La notizia è stata comunicata direttamente dal ministero degli Esteri, spiegando di aver ricevuto una speciale autorizzazione da Atene per attraccare nel porto, che ha subito alcuni danni.
Kos non è tra le mete preferite dagli italiani che di solito scelgono altre isole della Grecia per le loro vacanze. È invece, molto frequentata da turisti britannici, tedeschi e russi. Era già famosa nell’antichità perché lì nacque e fondò la prima scuola di medicina Ippocrate, e in tempi più recenti per la tragedia del piccolo Alan, il bambino siriano che proprio in quelle acque trovò la morte, nel tentativo della sua famiglia di scappare dalla guerra.
A Kos edifici danneggiati e turisti all’addiaccio – Turisti e abitanti spaventati sono usciti di casa e si sono riversati nelle strade temendo che le case potessero crollare. A Bitez, una località turistica a 6 chilometri a ovest di Bodrum, la scossa è stata sentita attorno all’1,30 di notte ora locale. Sono seguite due forti scosse di assestamento. I turisti ospiti degli hotel sono tornati velocemente nelle stanze per recuperare gli oggetti personali ma hanno deciso di trascorrere il resto della notte all’aperto, con lenzuola e cuscini presi dalle vicine sedie a sdraio per allestire letti improvvisati, secondo la testimonianza di un giornalista della Associated Press sul posto. Gli hotel di fronte alla spiaggia nella città turca costiera di Marmaris, pieni di turisti inglesi, sono stati inondati, e le scosse di terremoto sono state avvertite fino alle isole di Rodi e Creta.
A Kos sono rimasti danneggiati molti edifici del centro storico, tra cui anche l’antica moschea e la fortezza del 14/o secolo situata all’ingresso del porto principale. Mattoni caduti e altri danneggiamenti sono subito stati resi visibili dalle prime immagini riprese nella “città vecchia”, con i suoi caratteristici bar all’aperto e altri locali notturni, frequentati in questo periodo da turisti in maggioranza inglesi, tedeschi, olandesi e russi. E anche la zona del porto è stata inondata dall’acqua e molte imbarcazioni sono state danneggiate. Il sindaco di Kos Giorgos Kyritsis ha detto che i soccorritori stanno controllando se ci siano persone intrappolate nelle case, visto che il sisma ha colpito nel cuore della notte, mentre altre squadre sono state inviate nei villaggi dell’isola per controllare i danni.
Video from kos #greece #Earthquake pic.twitter.com/eOhRTU0nbO
— Global News (@GlobalZarfati) July 20, 2017
Anche l’esercito, ha spiegato Kyritsis, è stato mobilitato assieme ai servizi di emergenza. Il porto dell’isola è tra le strutture che hanno subito le maggiori lesioni, un traghetto in viaggio verso Kos non è riuscito a sbarcare, e tutti i servizi di trasporto marittimo sono stati poi sospesi. I palazzi danneggiati sono per la maggior parte quelli più antichi, costruiti prima dell’introduzione dei regolamenti di costruzione antisismici, sempre secondo quanto ha riferito il primo cittadino dell’isola. E tra i feriti ci sono gli abitanti di un palazzo crollato.
Powerful earthquake kills two people on Greek island of Kos https://t.co/jvUCearkpT pic.twitter.com/GRzUL8J7w8
— Independent.ie (@Independent_ie) July 21, 2017
Ingv: “Zona molto attiva sismicamente” – “Quella dove è avvenuto il terremoto di magnitudo 6.7, che questa notte ha colpito l’isola greca di Kos e la città turca di Bodrum, è una zona “molto attiva sismicamente”, dove ci sono diversi sistemi di faglie attive, e che storicamente è stata teatro anche di sismi più forte. Lo spiega Alessandro Amato, sismologo dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia (Ingv), nonché esperto di maremoti. Il terremoto di questa notte non sembra, secondo Amato, essere collegato a quello verificatosi circa un mese fa più a Nord, di circa 50 chilometri, nella provincia di Smirne. “Sono due terremoti vicini, ma non sulla stessa faglia e zona”, rileva. Il terremoto di stanotte è stato comunque “forte, più di quello che ha colpito Amatrice. Ma in quella zona, tra Creta e l’Egeo, se ne verificano anche di più forti”, precisa Amato. Si tratta infatti di “una zona molto attiva sismicamente. La magnitudo stimata all’inizio è stata di 6.8, e poi rivista a 6.7. C’è stato un piccolo tsunami, con parecchie onde che si sono succedute e ancora si vedono. Il alcune zone c’è stato un allagamento di 10-20 centimetri, e l’acqua all’inizio si è ritirata per 25 centimetri circa”, commenta Amato. Uno tsunami con “correnti forti, ma non devastanti”, e per cui è stato emesso un allerta in tempi molto rapidi. Dal Centro Allerta Tsunami (Cat) dell’Ingv “siamo riusciti a diramarlo in tempi molto rapidi, appena 10 minuti dopo il sisma”. Per l’Italia però non c’è mai stato pericolo.