La sindaca pentastellata di Anguillara Sabazia, Sabrina Anselmo, rischia l’espulsione dal M5S a causa di una condanna per calunnia risalente al 2008 – patteggiamento con pena a 12 mesi di reclusione poi “condonata” – mai comunicata ai vertici del Movimento. Un fulmine a ciel sereno per l’amministrazione che da giugno 2016 guida il Comune in provincia di Roma che si affaccia sul Lago di Bracciano, anche perché della vicenda sembra che fossero tutti all’oscuro. A metterli al corrente è stato un anonimo che ha fatto recapitare pochi giorni fa una busta al capogruppo consiliare pentastellato, Antonio Fioroni, con dentro il dispositivo datato 11 dicembre 2008 firmato dal giudice Giovanni Giorgianni.

Le conseguenze politiche potrebbero essere disastrose per l’attuale amministrazione comunale: il procedimento avviato dai probiviri del Movimento – notizia confermata a IlFattoQuotidiano.it – infatti, potrebbe portare a una formale richiesta di dimissioni della sindaca e, in caso di resistenze, al ritiro del simbolo con conseguente espulsione della stessa prima cittadina dal M5S, insieme a tutti quei consiglieri comunali che si rifiutassero di ritirarle il sostegno.

LA CONDANNA E IL SILENZIO –  Le tre pagine del Tribunale di Civitavecchia spiegano che la sindaca nel febbraio del 2006 aveva “denunciato falsamente lo smarrimento”, presso la locale stazione dei Carabinieri, di tre assegni, “incolpando così del reato i successivi prenditori, sapendoli innocenti”. Dopo il rinvio a giudizio, il legale della Anselmo chiese il patteggiamento, per evitare alla donna (allora estranea alla vita politica) un procedimento giudiziario non semplice da affrontare che avrebbe potuto portare a condanne penali anche superiori. La grande colpa di Anselmo, tuttavia, potrebbe essere quella di non aver fatto presente prima la situazione ai vertici del Movimento. A IlFattoQuotidiano.it, alcuni esponenti del M5S locale hanno spiegato che la presentazione delle candidature richiede solamente l’invio del casellario giudiziale, documento che secondo i pentastellati locali risulta vuoto, visto che la pena fu successivamente condonata. Fermo restando che i probiviri non si sono ancora espressi, a pesare potrebbe essere il precedente legato alla vicenda del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, espulso per motivi simili.

I CONSIGLIERI SI DICONO VICINI ALLA SINDACA – Contattata dal Fatto.it, Sabrina Anselmo non ha voluto rilasciare dichiarazioni “in attesa della decisione del Movimento”, ma il gruppo consiliare, per bocca del capogruppo Fioroni, ha fatto sapere di rinnovare “il sostegno e l’immutata stima nei confronti del nostro sindaco” e che “la fedina penale e il casellario giudiziale di Sabrina Anselmo verranno pubblicati in questi giorni e dimostrano più di ogni parola la sua buona condotta”. La stessa prima cittadina ha affidato le sue uniche dichiarazioni ad un comunicato stampa, in cui si dice che “le forze che da sempre governano il nostro Comune hanno tolto la maschera utilizzando lo strumento della macchina del fango per screditare l’operato di questa amministrazione” e che “ai vili che non hanno il coraggio di esternarsi personalmente dico che mi troveranno in Comune a lavorare in maniera più che mai determinata per Anguillara Sabazia”.

Una grossa tegola per un’esperienza politica che nasce da uno dei meet-up storici del Lazio e per un’amministrazione che recentemente si era resa protagonista di una battaglia contro il depauperamento delle acque del Lago di Bracciano, con attacchi nemmeno troppo velati alla società capitolina Acea Spa. Un problema ancora più grande in vista delle prossime elezioni regionali.

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