Se l'addio dell'ex manager Rai venisse confermato, non si tratterebbe comunque di un fulmine a ciel sereno. Da settimane ormai circolavano indiscrezioni di un imminente congedo dell'ad, scelto dal socio di maggioranza Vivendi e gradito anche Silvio Berlusconi
Cambio di guardia in arrivo ai vertici di Telecom Italia. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Reuters, l’amministratore delegato Flavio Cattaneo è pronto a passare la mano. La decisione potrebbe già arrivare lunedì 24 luglio quando Telecom ha convocato il comitato nomine “con all’ordine del giorno l’esame della proposta di definizione consensuale dei rapporti fra l’azienda e il dottor Flavio Cattaneo” come spiega una nota dell’ex monopolista. L’uscita di scena del manager potrebbe poi essere annunciata il 27 luglio in occasione della presentazione dei risultati semestrali della compagnia alla comunità finanziaria.
Se l’addio di Cattaneo venisse confermato, non si tratterebbe comunque di un fulmine a ciel sereno. Da settimane ormai circolavano indiscrezioni di un imminente congedo dell’ad, scelto dal socio di maggioranza Vivendi e gradito anche Silvio Berlusconi. Sulla questione era intervenuta lo scorso 11 luglio anche la Consob chiedendo chiarimenti, ma le voci di mercato erano state smentite dallo stesso Cattaneo che ha espresso la volontà di restare ai vertici di Tim fino al termine del suo mandato nel 2020. Solo così, del resto, il manager avrebbe potuto intascare il bonus da 40 milioni previsto nel contratto di ingaggio a condizione di raggiungere una serie di risultati positivi per l’ex monopolista.
Tuttavia, secondo indiscrezioni di stampa, i rapporti con la Vivendi del finanziere Vincent Bolloré si sarebbero recentemente deteriorati a causa del braccio di ferro ingaggiato da Cattaneo con il governo italiano sul tema dello sviluppo della banda larga in Italia. Il numero uno di Telecom aveva infatti rivisto la strategia di investimento del gruppo nelle aree a fallimento di mercato rendendo la vita difficile alla rivale a partecipazione pubblica Enel Open Fiber e mettendo in imbarazzo il governo sui bandi per l’assegnazione di fondi pubblici per la fibra. Di qui la decisione del socio francese di sostituire Cattaneo nell’intento di ritrovare serenità nei rapporti con il governo Gentiloni. Difficile dire se le cose siano andate esattamente così. Ma è certo che, negli ultimi tempi, il governo ha aperto nuovamente all’ipotesi di un’intesa fra Open Fiber e Tim per la creazione di un’unica società delle reti che sfrutti anche il vecchio network in rame dell’ex monopolista. L’ipotesi, già discussa in passato senza successo, è molto gradita a Bollorè che vorrebbe monetizzare l’infrastruttura di rete. Così il progetto potrebbe tornare d’attualità dopo l’uscita di Cattaneo cui succederà il manager Vivendi Amos Genish.
Intanto, durante il pressing francese, Cattaneo non è stato con le mani in mano. Secondo il sito Lettera43 dello scorso 17 luglio, il manager ha avuto contatti con il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, che è in aperto contrasto con Vivendi a causa del dietrofront francese sull’acquisto della pay tv del Biscione, Premium. Il motivo dello scambio fra i due sarebbe stato valutare un possibile incarico per Cattaneo ai vertici di Mediaset. Sarà forse l’ipotesi di questa nuova poltrona che ha spinto l’ex manager Rai a valutare l’addio a Telecom? Forse. Di certo con l’addio del manager vicino a Silvio Berlusconi, Tim diventa un pochino più francese. Con la conseguenza che per il governo è politicamente più facile tornare a discutere dell’operazione della costosa separazione della vecchia rete in rame dell’ex monopolista.