L’eco per la morte di Cecil il leone simbolo del parco nazionale Hwange in Zimbabwe durò giorni. Un’ondata di indignazione mondiale nell’estate del 2015 che perseguitò fino negli Usa il turista killer, un turista statunitense che fu costretto a sparire dalla circolazione per un po’. E così anche oggi fa notizia l’uccisione da parte di un cacciatore di trofei uno dei figli di Cecil. Un gruppo di animalisti, chiamato Friends of Hwange Trust, ha reso noto via Facebook che Xanda, un leone di sei anni, è stato ucciso nei giorni scorsi, caduto sotto i colpi d’arma da fuoco durante una legale battuta di caccia.

L’esemplare, che indossava un collare Gps installato da ricercatori, sarebbe stato ucciso fuori dai confini del parco nazionale. Secondo un altro gruppo, il World Heritage Species, a sparare a Xanda sarebbe stato un cacciatore non identificato che però avrebbe pagato circa 45mila euro per la battuta di caccia. L’associazione ha lanciato una petizione all’Onu perché i leoni siano protetti e diventino patrimonio protetto.

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