Cronaca

Pisa, Mussolini era ancora cittadino onorario: revocata la delibera del 1924

Nel 2014 il consigliere comunale Garzella, facendo una ricerca sulla sua famiglia, ha notato che in una rivista d’epoca era citata la cittadinanza onoraria data dalla città della Torre al dittatore fascista. “All’archivio di Stato - racconta - ho trovato la delibera scritta nel 1924. A quel punto ho fatto un’interpellanza per sapere se fosse ancora in vigore e ho scoperto che quell’atto non era mai stato cancellato"

Benito Mussolini da venerdì non è più cittadino onorario di Pisa. Nessuno avrebbe mai immaginato che il duce fosse iscritto all’anagrafe del rosso Comune toscano eppure se l’ex Dc ed ex Forza Italia Giovanni Garzella, consigliere comunale del gruppo “Pisa è”, non avesse proposto una nuova delibera per revocare quella del 1924, Mussolini sarebbe rimasto cittadino onorario.
Un’approvazione che non è avvenuta all’unanimità ma con i voti contrari di Filippo Bedini e Maurizio Nerini di Fratelli d’Italia e con l’assenza in aula di Raffaele Latrofa di “Pisa nel cuore” e di Riccardo Buscemi e Virginia Mancini di Forza Italia.

Tutto è nato nel 2014 quando Garzella, facendo una ricerca sulla sua famiglia, ha notato che in una rivista d’epoca era citata la cittadinanza onoraria data dalla città di Pisa a Mussolini.
“All’archivio di Stato ho trovato la delibera scritta nel 1924. A quel punto ho fatto un’interpellanza per sapere se fosse ancora in vigore e ho scoperto che quell’atto non era mai stato cancellato. Fatte le opportune verifiche – spiega Garzella – ho proposto un ordine del giorno per chiedere che venisse annullata la cittadinanza onoraria a Mussolini perché è in contrasto con lo Statuto vigente del Comune che si ispira a valori antifascisti”.

Un percorso non scontato. Due consiglieri comunali di Fratelli d’Italia e del Pdl hanno fatto un’eccezione al Segretario Generale che ha in ogni caso confermato che si poteva fare ciò che aveva richiesto il consigliere di “Pisa è”.  Alla fine Garzella ce l’ha fatta: ha portato in consiglio la sua proposta ed è passata a larga maggioranza.  “I colleghi di Forza Italia e Pisa nel cuore non hanno partecipato al voto motivando la loro scelta dicendo che non è un argomento prioritario per la città. Sono d’accordo che si debba dedicare poco tempo a questioni di questo tipo ma ci sono principi che vanno affermati: chi va sull’Aventino o va contro questi valori si assume le sue responsabilità. Per me questo voto di Buscemi e Mancini conferma il mio giudizio politico che ormai il Centro Destra non è più tale ma si è trasformato in Destra Centro”, spiega il consigliere di “Pisa è”.

A Garzella (che ha avuto anche il plauso dell’Associazione nazionale partigiani) si deve in ogni caso l’impegno per aver cancellato per sempre quel nome dalla città di Pisa: i diversi sindaci “rossi” che si sono susseguiti sulla poltrona di primo cittadino non hanno mai sollevato la questione. Il tempo aveva sepolto quella delibera di inizio secolo, dimenticata forse da tanti.
Ma c’è di più. Il caso Mussolini potrebbe non riguardare solo la città della torre pendente ma altre realtà. È lo stesso Garzella a lanciare un appello: “ Invito tutti i sindaci della Provincia di Pisa a verificare le delibere del 1924 perché dalle mie ricerche emergerebbe che in quell’anno tutti i Comuni riconobbero la cittadinanza al duce”.