I corpi delle vittime, due pregiudicati considerati ras del contrabbando, erano stati trovati segati in quattro parti in buste nere per i rifiuti nella campagna di Afragola (Napoli) il 16 febbraio scorso. Oggi gli uomini della Squadra Mobile di Napoli hanno arrestato quelli che la Dda di Napoli e la procura per i Minorenni ritengono i killer e hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare. Saranno gli inquirenti a spiegare il movente della mattanza di Luigi Rusciano, 53 anni di Mugnano, e di Luigi Ferrara, 43 originario di Casoria, fratello di un pentito di camorra suicidatosi in carcere

La scoperta dei cadaveri arrivò dopo una segnalazione e quando la polizia arrivò in Contrada Ferrarese, a ridosso di una discarica, le buste erano in una fossa, profonda circa un metro, ai bordi di una strada interpoderale in una zona di difficile accesso. La Polizia di Stato si trovò di fronte ad uno spettacolo raccapricciante: i corpi dei due erano tranciati in quattro parti. Nei giorni successivi gli inquirenti hanno cercato di ricostruire gli ultimi spostamenti dei due: tra le ipotesi della prima ora o un conflitto nel mondo dei trafficanti di sigarette oppure la guerra tra i clan di camorra nell’area Nord di Napoli. Nel rione Salicelle, dove le vittime erano state viste per l’ultima volta, abitano persone vicine agli Amato-Pagano, sodalizio attivo anche nel traffico internazionale di sigarette. Possibile uno sgarro, o una invasione di campo da parte dei due, pagata con la vita.

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