“I cittadini denuncino gli incendiari o la Sicilia andrà in fumo“. Questo l’appello che il Procuratore di Trapani Ambrogio Cartosio ha rivolto ai cittadini siciliani nel tentativo di sollecitare un’attiva collaborazione con le forze dell’ordine nel segnalare qualsiasi elemento utile per identificare e rintracciare eventuali piromani. La Procura ha aperto una inchiesta, al momento contro ignoti, dopo l’incendio che domenica ha devastato oltre ottocento ettari di verde nella Riserva naturale dello Zingaro, polmone verde e incontaminato del Trapanese, domato dai vigili del fuoco dopo 24 ore di intervento.
Al momento, l’unica certezza è che gli incendi sono dolosi “perché sono stati appiccati in quattro punti diversi a distanza di pochissimo tempo”, continua il Procuratore. Inoltre, gli inquirenti, indagano con difficoltà perché è difficile risale agli autori degli incendi. “Se non c’è collaborazione – dice Cartosio – la Sicilia rischia di andare in cenere. La popolazione deve segnalare alle forze dell’ordine o alla magistratura qualunque elemento che possa essere utile al fine dell’inchiesta. Altrimenti questa isola meravigliosa si ridurrà in cenere. E questo si ripercuoterà sia sul turismo che sull’economia di tutta l’isola”.
Solo poche ore fa, a Messina, una ragazzina di 14 anni e ragazzini di 13 e 15 anni sono ritenuti i responsabili dell’incendio che sabato pomeriggio ha bruciato le colline dell’area di Fondo Fucile. Avevano ancora nelle tasche gli accendini con cui hanno appiccato il fuoco quando sono stati sorpresi dai poliziotti. Agli agenti uno dei tre ha detto: “Abbiamo fatto una stupidaggine”. Nessuno ha saputo dare una spiegazione sui motivi del gesto. Gli agenti delle volanti sono stati allertati da numerose telefonate di cittadini preoccupati per le fiamme che velocemente si stavano propagando. Alcune persone avevano notato i tre ragazzini muoversi su per la collina. I vigili del fuoco, avvertiti dalla sala operativa della Questura, sono riusciti a bloccare l’incendio e a evitare che le fiamme raggiungessero le vicine abitazioni ai piedi della collina. Una vasta porzione di vegetazione è comunque andata distrutta. I tre ragazzini sono stati deferiti alla competente autorità giudiziaria per i minorenni per incendio boschivo e riaffidati alle famiglie.
Due giorni fa i carabinieri di Montalto di Castro (Viterbo) hanno bloccato quattro piromani, un 21enne e tre 16enni, provenienti da Roma, mentre davano alle fiamme il bosco di pini e cerri che costeggia la litoranea, dopo averne appiccati altri due a poca distanza. Grazie al rapido intervento dei vigili del fuoco e dell’antincendio della protezione civile, le fiamme sono state arginate e spente, anche se hanno danneggiando 250 metri quadrati di macchia mediterranea. I quattro ragazzi hanno poi confessato il reato giustificando la loro condotta come una “bravata”. Il maggiorenne è stato arrestato mentre i minori sono stati deferiti alla Procura di Roma, tutti per il reato di incendio doloso. Le indagini da parte dei Carabinieri continuano per accertare l’eventuale presenza in zona dei quattro amici, in concomitanza degli incendi che si sono verificati nei giorni scorsi.
Anche ieri è stata una giornata nera sul fronte incendi, soprattutto in Sicilia. Ettari di vegetazione sono andati a fuoco. Decine gli interventi anche nel catanese, in provincia di Palermo e nella zona di Messina che, nelle scorse settimane era stata la più colpita. In totale Sono stati 1.441 gli interventi dei vigili del fuoco oggi per salvare i boschi dati alle fiamme: 395 solo in Sicilia, 184 in Calabria , in Lazio , 156 in Puglia e Toscana. Canadair ed elicotteri della flotta aerea dello Stato, coordinati dalla protezione civile, lavorano senza sosta e hanno spento e messo sotto controllo 10 roghi.