Davanti a lui Cesare Romiti che ha preso 105,3 milioni di euro per 24 anni alla Fiat, Alessandro Profumo con 40,4 milioni per 12 anni in Unicredit, Matteo Arpe con 37,4 milioni per 7 anni in Capitalia e Luca Cordero di Montezemolo con 27 milioni per i 13 anni in Ferrari
Con i suoi 25 milioni di buonuscita, Flavio Cattaneo si piazza al quinto posto nella top ten dei divorzi d’oro di Piazza Affari. Al primo posto resta stabile Cesare Romiti che per i suoi 24 anni alla Fiat ha incassato un maxi-assegno da 105,3 milioni di euro. Segue Alessandro Profumo, con i 40,4 milioni per 12 anni in Unicredit. Terzo posto per Matteo Arpe con 37,4 milioni a seguito dei 7 anni in Capitalia, seguito da Luca Cordero di Montezemolo con 27 milioni per i 13 anni in Ferrari.
Dopo Cattaneo si piazzano rispettivamente al sesto, al settimo e all’ottavo posto Paolo Cantarella con 20 milioni per 25 anni in Fiat, Roberto Colaninno con 17 milioni per 15 anni in Olivetti e Cesare Geronzi con 16,7 milioni per un anno in Generali. Chiudono la classifica Giovanni Bazoli, nono posto con 15 milioni per 25 anni in Banca Intesa, e Carlo Puri Negri, decima posizione con 14 milioni per 20 anni in Pirelli Re.
Lo scivolo di Cattaneo doppia di gran lunga l’altro maxi-assegno del 2017, quello da 9,4 milioni di euro dell’ex ad di Leonardo, Mauro Moretti, e consacra l’ex numero uno della Rai e di Terna (salutata nel 2012 con una buonuscita da 2,4 milioni) nell’Olimpo dei maxi-assegni d’oro. Cattaneo batte tutti però nella velocità con cui è riuscito a maturate il maxi-assegno: un 1 anno e 4 mesi di lavoro, grazie a un contratto generoso approvato, seppur a maggioranza, anche in assemblea. Un record assoluto che non considera, tra l’altro, il ‘welcome bonus’ da 2,5 milioni ricevuto in occasione del suo ingresso in Tim.