La Grecia è tornata a finanziarsi con successo sul mercato per la prima volta da tre anni a questa parte. Atene ha raccolto 3 miliardi di euro emettendo un’obbligazione a 5 anni che offre un rendimento del 4,62%, contro il 4,95% del bond venduto nell’aprile 2014 prima che riesplodesse la crisi del suo debito sovrano. Gli ordini hanno superato di gran lunga l’offerta, toccando i 6,5 miliardi, e il tasso di interesse è stato inferiore alle previsione, segno che oggi gli investitori attribuiscono al Paese (due anni fa vicino all’uscita dell’euro) un rischio relativamente contenuto. “Il peggio della crisi è ora chiaramente alle nostre spalle”, aveva detto lunedì Alexis Tsipras in un’intervista al britannico Guardian aggiungendo che “ora possiamo dichiarare con certezza che l’economia è in risalita” e “piano piano, quello che nessuno credeva potesse accadere invece accadrà: porteremo il Paese fuori dalla crisi”.
L’emissione di martedì rappresenta una prova generale di quando il Paese dovrà iniziare a finanziarsi da sé nell’agosto 2018, data prevista come scadenza dell’attuale programma di salvataggio. “E’ estremamente positivo che abbiano collocato il titolo sotto il 5%. La Grecia ora è in grado di finanziarsi da sola”, ha commentato parlando con l’agenzia Reuters Louis Gargour, chief investment officer del fondo speculativo Lng Capital, che si è detto interessato ad acquistare il nuovo titolo. Per lanciare l’emissione il Tesoro si è affidato a un pool di banche d’affari composto da Goldman Sachs, Citibank, Deutsche bank, Hsbc, Bnp Paribas e Bank of America Merrill Lynch. Contestualmente all’emissione del nuovo bond, Atene riacquista in contanti quello in scadenza nell’aprile 2019, con cedola 4,75%, al prezzo di 102,6, in modo da ammorbidire la curva dei rimborsi cui dovrà far fronte nei prossimi anni.
L’operazione arriva un mese dopo il via libera a una nuova tranche di aiuti finanziari da parte dell’Eurogruppo, che ha anche tratteggiato le misure per ridurre il peso del debito ellenico quanto terminerà l’assistenza finanziaria. Secondo gli analisti, alcuni investitori potrebbero essere rimasti alla finestra alla luce del rating greco, il più basso nella zona euro, e del fatto che al momento i bond ellenici non sono nel paniere dei titoli acquistabili nel programma di quantitative easing della Bce.