Partire per un viaggio d’istruzione in bus può essere pericoloso. Lo dimostrano i risultati del secondo anno della campagna “Gite scolastiche in sicurezza”: la Polizia stradale nell’anno scolastico 2016/2017 ha registrato 2.820 infrazioni a carico di 2.041 pullman risultati irregolari. Numeri che impressionano se pensiamo che a bordo di questi mezzi ci sono dei bambini e dei ragazzi.
Le principali violazioni hanno riguardato pneumatici lisci, cinture di sicurezza guaste, fari rotti (639 casi) ma anche mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo (297 casi). Gli agenti hanno fermato anche 253 autisti che spingevano un po’ troppo sull’acceleratore arrivando a ritirare quaranta carte di circolazione e 35 patenti di guida. Nove sono stati beccati persino alla guida senza la patente. Numeri che ben conosce Roberto Sgalla, il direttore centrale delle Specialità della Polizia stradale: “Le operazioni di controllo, avviate sui pullman che trasportano le nostre ragazze e i nostri ragazzi nelle gite scolastiche e che oggi concludono la seconda campagna, dimostrano che è ancora alto il livello di illegalità e di mancanza di rispetto delle principali norme della circolazione. Reprimere i comportamenti illeciti, sensibilizzando insegnanti e genitori, in un sinergico ruolo di vigilanza e monitoraggio, ha fatto raggiungere risultati significativi nella sicurezza delle gite scolastiche”.
Qualche dato positivo c’è. Il lavoro tra il ministero dell’Istruzione e la Polizia di Stato ha portato a una sensibilizzazione delle scuole: ora prima di partire quando ravvisano qualche problema chiamano gli agenti. Se nel 2016, infatti, erano stati controllati 15.546 di cui 10.126 su segnalazione dei dirigenti scolastici o dei professori quest’anno su 15.946 controlli, 11.190 sono avvenuti su richiesta degli istituti scolastici che non si sono fatti problemi ad alzare la cornetta del telefono e avvisare il commissariato più vicino. Un lavoro che ha visto impiegate 11.474 pattuglie a fronte delle 10.615 dello scorso anno.
“I numeri registrati in questi due anni – spiega il sottosegretario del Miur Gabriele Toccafondi – ci dicono che dobbiamo continuare in questa direzione, proseguendo anche l’anno prossimo con i controlli sui mezzi che portano le nostre ragazze e i nostri ragazzi in gita. Dobbiamo fare un’azione positiva di sicurezza per le studentesse e gli studenti e far comprendere loro l’importanza di questo tema continuando anche con l’educazione stradale”. Da un anno il Miur ha creato anche un sito ad hoc, www.edustrada.it, al quale tutti diversi soggetti istituzionali collaborano mettendo online progetti di educazione stradale che sono liberi e gratuiti per tutti gli utenti. Ad oggi 1.100 scuole sono registrate e 13.500 sono gli utenti che lo utilizzano regolarmente. Il prossimo anno è già previsto il proseguimento di questa campagna con l’obiettivo di sensibilizzare sempre più le scuole e i loro dirigenti a scegliere gli autobus con la massima serietà e con l’attenzione che si deve avere in questi casi.