L’ex Ministro degli Esteri Emma Bonino, a margine di un convegno in Senato risponde ad alcune domande sulla situazione in Libia, dopo l’incontro tra Macron, Serraj ed Haftar e all’indomani di quello tra il Presidente del Consiglio nel quale il leader libico Fayez al Sarraj. Bonino è scettica: “A me sembrano tutte iniziative un po’ scomposte, un po’ da titolo senza sottotitolo. La situazione è molto più complessa che non un tweet o un titolo di giornale. Primo – spiega l’esponente radicale – sarà tutto da vedere se regge l’accordo firmato a Parigi. Constato che lì c’erano i due due capi di governi libici, ma non c’erano le centocinquanta milizie che rappresentano il vero Stato era completamente assenti e anche sullo sbarramento navale, sarà da vedere tutti i dettagli: per ora un governo ha chiesto aiuto all’Italia e non vorrei che questo – prosegue l’ex Ministro degli Esteri – suscitasse reazioni scomposte da parte dell’altre parte per non parlare delle milizie di Misurata e Sabrata, la cui lealtà all’uno e all’altro (Serraj ed Haftar) è sempre molto fragile e sembrano sempre molto più leali ai loro interessi”. Ora Macron annuncia hotspot in Libia. “Anche lì vedremo. Io non so chi li proteggerà questi hotspot. Non so se voi manderesti i vostri figli, come rappresentanti Onu, in Libia senza protezione?”.