Secondo i dati forniti da Ama, attualmente la Capitale si trova a raggiungere quota 44,2%, “appena” l’1,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2016, quando l’asticella si era fermata al 42,6%. Un dato su cui pesa fortemente l’importante campagna messa a punto dall’amministrazione capitolina a servizio di negozi, uffici e ristoranti
Forte impennata per le utenze di negozi, uffici e ristoranti, ma diverse difficoltà nel servizio in generale. È ancora inferiore al 2% annuo l’incremento della raccolta indifferenziata a Roma. Secondo i dati forniti da Ama, attualmente la Capitale si trova a raggiungere quota 44,2%, “appena” l’1,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2016, quando l’asticella si era fermata al 42,6%. Un dato su cui pesa fortemente l’importante campagna messa a punto dall’amministrazione capitolina a servizio delle utenze non domestiche. Da quanto comunicato dall’assessore all’Ambiente, Pinuccia Montanari, queste stanno conferendo regolarmente il 16,5% rispetto al giugno 2016 e addirittura il 14,2% rispetto al dicembre 2016; per quanto riguarda soltanto la carta e il cartone, i dati sono rispettivamente il 19,2% rispetto a 12 mesi fa e il 24,4% in confronto al dato relativo alla fine dello scorso anno. “Seguendo questo modello – ha spiegato Montanari – stiamo riorganizzando la raccolta differenziata su tutta la città, così Roma potrà arrivare all’obiettivo prefissato del 70% al 2021”.
IL RALLENTAMENTO DOPO MARINO
Per la verità, l’obiettivo fissato dal “piano per la gestione dei materiali post-consumo” al momento è ancora molto lontano. Stando allo storico, il periodo di crescita record della raccolta è individuabile fra il 2013 e il 2014 – dunque a cavallo tra i mandati di Gianni Alemanno e Ignazio Marino, quando nel complesso la raccolta differenziata crebbe dell’11.8% (dal 25.7 al 27.3), per poi rallentare sensibilmente: dall’inizio del 2016 a oggi, infatti, la crescita è stata solo del 3% (dal 41.2 al 44.2). Soprattutto, bisognerà essere in grado di migliorare il servizio già esistente in tutti municipi di Roma, dato che ad oggi, come spiega Ama, “tutti i romani sono serviti dalla modalità di raccolta a 5 frazioni”, ma di questi “951mila cittadini usufruiscono del porta a porta”.
IL SOCCORSO DELLA REGIONE
In questo senso, una mano a Virginia Raggi potrebbe arrivare dalla Regione Lazio. Il governatore Nicola Zingaretti e il suo assessore all’Ambiente, Mauro Buschini, infatti, hanno presentato due bandi da 35,9 milioni e 21,7 milioni destinati ai Comuni per la realizzazione rispettivamente di impianti di compostaggio dell’umido e isole ecologiche, con l’obiettivo di “portare la raccolta differenziata sul territorio regionale oltre il 50% entro il 2019”. Per quanto riguarda il Campidoglio, questi fondi andranno a finanziare circa un terzo degli impianti che verranno realizzati sul territorio capitolino. Inoltre, secondo quanto annunciato da Zingaretti “entro settembre arriveranno anche soldi per ristrutturare i tmb”. Fondi di cui la Capitale ha fortemente bisogno per rimettere a regime – qualora ce ne sia la volontà politica – gli impianti di Rocca Cencia e, eventualmente, di Salario.