Si accendono i motori per la nazionalizzazione del Monte dei Paschi di Siena. Sono stati pubblicati in Gazzetta ufficiale i due decreti del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che regolano la ricapitalizzazione precauzionale con soldi pubblici, consentita dalla Commissione Ue a patto che lo Stato riceva una “adeguata remunerazione”. Il salvataggio della banca più antica del mondo arriva a pochi giorni dalla scadenza, fissata dalla Bce, dell’11 agosto. Dopo l’aumento di capitale e la conversione dei bond subordinati in azioni, lo Stato diventerà titolare di una quota del capitale pari al 53,45%. La partecipazione potrebbe però aumentare fino ad un massimo del 70% circa una volta acquistate le azioni dei piccoli risparmiatori che dopo la conversione dei bond ne facessero richiesta.

Le regole fissate lo scorso inverno prevedono infatti lo scambio fra le azioni derivanti dalla conversione forzata dei bond subordinati in nuove obbligazioni ordinarie emesse dal Monte. Ad acquistare le azioni oggetto di questo scambio, i cui valori saranno definiti dal decreto a valle di una perizia, sarà il ministero dell’Economia che sottoscriverà le azioni di nuova emissione con uno sconto del 25%.

Il Tesoro sottoscriverà inizialmente 593,87 milioni di azioni circa di Mps per un controvalore di 3,854 miliardi di euro a un prezzo di sottoscrizione di 6,49 euro per azione. La conversione dei bond subordinati determinerà un aumento per un importo pari a circa 4,473 miliardi di euro attraverso l’emissione di 517,1 milioni di azioni circa. Ai titolari delle obbligazioni subordinate le azioni saranno assegnate sulla base un concambio di 8,65 euro. La ricapitalizzazione complessiva vale dunque oltre 8,3 miliardi. Una volta in porto l’aumento di capitale, i titoli della banca, insieme a tutti gli strumenti finanziari, torneranno ad essere quotati: si parla del prossimo autunno. A quel punto sono previste le dimissioni dell’attuale consiglio di amministrazione, con probabile maggior rappresentanza del Tesoro: l’assemblea straordinaria potrebbe arrivare ad ottobre.

L’intenzione di chiedere una ricapitalizzazione precauzionale era stata annunciata dalla banca lo scorso 23 dicembre dopo il fallimento del tentativo di ottenere per intero il capitale necessario da investitori privati.

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