"Venerdì avremo i posti in prima fila!" ha scritto ieri su Twitter l’astronauta, che sarà in orbita fino a dicembre e oggi "Pronto a ripartire per la #StazioneSpaziale teletrasporto Soyuz!".
È tutto pronto per la missione Vita (Vitality, Innovation, Technology, Ability) che vedrà l’astronauta italiano Paolo Nespoli, alla sua terza missione nello spazio, protagonista del lancio verso la Stazione Spaziale Internazionale a bordo della Soyuz MS-05 – con il russo Sergei Ryazansky e l’americano Randy Bresnik. “Venerdì avremo i posti in prima fila!” ha scritto ieri su Twitter l’astronauta, che sarà in orbita fino a dicembre e oggi “Pronto a ripartire per la #StazioneSpaziale teletrasporto Soyuz!”.
Pronto a ripartire per la #StazioneSpaziale con @AstroKomrade e @Ryazanskiy_ISS: Teletrasporto S… oyuz! #VITAmission #Exp52_53 #LaunchDay pic.twitter.com/eN2HVkvNTs
— Paolo Nespoli (@astro_paolo) 28 luglio 2017
Durante la sua permanenza sulla Iss, dovrà eseguire oltre 200 esperimenti, 11 dei quali selezionati da Asi (esperimenti perlopiù biomedici e per il resto tecnologici). Gli esperimenti di matrice italiana sono: CORM è l’esperimento che ha lo scopo di verificare l’efficacia del Coenzima Q10 nell’inibire il danno da microgravità e radiazioni delle cellule retiniche mantenute sulla ISS. Cercherà, quindi, di scoprire come intervenire sulle lesioni retiniche a cui vanno incontro gli astronauti. NANOROS ha come scopo l’impiego di antiossidanti nanotecnologici, come le nanoparticelle di ossido di cerio, per contrastare i danni dello stress ossidativo in condizione di prolungata microgravità. L’ossido di cerio è in grado di neutralizzare i radicali liberi ed ha quindi proprietà antiossidanti. I risultati ottenuti presenteranno importanti ricadute non solo nell’ambito spaziale ma anche nella ricerca su tutte quelle patologie – tumori, malattie neurodegenerative, malattie autoimmuni – dove lo stress ossidativo gioca un ruolo preponderante. A capo dell’esperimento Giovanni Ciofani dell’Istituto Italiano di Tecnologia. MICROGRAVITY studierà l’effetto dell’esposizione prolungata alla microgravità (atrofia con perdita di massa e forza) in particolare nella biologia di staminali umane. I risultati dell’esperimento potrebbero essere utili per favorire la crescita e il mantenimento della massa muscolare durante viaggi spaziali di lunga durata. Il responsabile dell’esperimento è Stefania Fulle dell’Università G. d’Annunzio di Chieti.
SERISM verificherà il ruolo degli endocannabinoidi (lipidi prodotti dalle cellule staminali) nelle alterazioni del metabolismo osseo con lo scopo di identificare potenziali marcatori terapeutici nei processi degenerativi, mediante la riprogrammazione di un nuovo modello di cellula staminale umana, derivato dal sangue. L’esperimento servirà per contrastare la perdita di massa ossea riscontrata negli astronauti durante il volo e anche contro l’osteoporosi nelle persone anziane, nelle donne in menopausa ed in tutte le patologie associate all’osteogenesi. Il responsabile dell’esperimento è Mauro Maccarrone, dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. IN-SITU è un dispositivo analitico portatile focalizzato sulla misura dei livelli salivari di cortisolo – biomarcatore di stress – per monitorare in tempo reale lo stato di salute degli astronauti a bordo della ISS. I risultati dell’esperimento saranno utili anche a Terra in situazioni di emergenza (epidemie, bioterrorismo, paesi in via di sviluppo). Il responsabile del progetto è Aldo Roda dell’Università di Bologna. ARAMIS è un app per IPad di bordo che farà uso di tecnologie a realtà aumentata per ottimizzare il tempo degli astronauti dedicato alla manutenzione e gestione del cargo. PI dell’esperimento è Giuseppe Lentini di Thales Alenia Space. Co-PI Elena Afelli di Altec.
PERSEO è un dimostratore tecnologico ‘indossabile’, in forma di giacca, che l’astronauta può indossare per mitigare gli effetti nocivi della radiazione cosmica. Al suo interno è presente un contenitore di acqua in grado di mantenere l’acqua potabile e servirà a misurare anche l’efficacia della schermatura ad acqua. I risultati dell’esperimento serviranno allo sviluppo di nuove strategie per la radioprotezione personale attraverso l’acqua. PI Andrea Ottolenghi, Giorgio Baiocco dell’Università di Pavia. Co-PI Cesare Lobascio di Thales Alenia Space.
ORTHOSTATIC TOLERANCE è un programma di allenamento personalizzato per prevenire problemi legati all’intolleranza ortostatica, ovvero una serie di disturbi che riguardano il mantenimento della posizione eretta, che si manifestano dopo i viaggi nello spazio, soprattutto se di lunga durata. Sarà utile per prevenire disturbi legati all’inattività e per il recupero e la riabilitazione di soggetti con patologie cardiocircolatorie. PI Ferdinando Iellamo, IRCCS San Raffaele Pisana di Roma.
MULTI-TROP verificherà il ruolo dell’acqua e degli elementi nutritivi sull’orientamento dello sviluppo e della crescita di radici senza l’interferenza del fattore gravità. PI Giovanna Aronne dell’Università Federico II di Napoli. ARTE è un dimostratore tecnologico contenente quattro heat pipe con fluidi a bassa tossicità che consente di testare questi dispositivi di scambio termico passivo in condizioni di microgravità. In vista delle future missioni in cui l’esplorazione umana si spingerà sempre più lontano, cresce l’interesse nella ricerca di soluzioni tecnologiche in grado di ridurre il controllo e gli interventi di manutenzione. In questo contesto, le heat pipe si configurano come una valida soluzione per il trasferimento del calore poiché sono sistemi passivi, il cui utilizzo non richiede un intervento umano e consente un considerevole risparmio in termini di manutenzione. L’esperimento potrà essere utile a terra in vari settori tra cui in campo industriale (caldaie e condensazione), aeronautico e delle energie rinnovabili. PI David Avino di Argotec S.r.l. e Nicole Viola del Politecnico di Torino. ISSpresso è una macchina a capsule multifunzione in grado di servire bevande calde tra cui il tipico ‘caffè espresso italianò, tè, tisane e vari tipi di brodo per la reidratazione degli alimenti. Scopo dell’esperimento è quello di migliorare la conoscenza sul comportamento dei fluidi e miscele in microgravità e di raccogliere campioni sulla formazione della schiuma generata dalla miscela del caffè e sull’arricchimento dell’apporto nutrizionale dell’astronauta. PI David Avino di Argotec.