La “segnalazione” di un fornitore già leader in tutta la Lombardia – e dunque perfettamente conosciuto – e trattative in atto con i sindacati per rivedere la macrostruttura. Bruno Rota lascia la Capitale in direzione Milano con la consapevolezza di non poter fare molto per salvare Atac dal baratro, ma lo fa sbattendo la porta a causa delle presunte “ingerenze” sul suo lavoro arrivate dalla parte politica, come affermato in modo deflagrante nella risposta ad un post su Facebook pubblicato dal presidente della Commissione mobilità, Enrico Stefano. Il quale ora rischia, suo malgrado, di trovarsi perfino coinvolto in un’indagine, se l’esposto presentato in Procura di Roma dai parlamentari Andrea Augello e Vincenzo Piso dovesse andare a buon fine. In tutto ciò, la società capitolina dei trasporti probabilmente non approverà il bilancio entro il termine del 31 luglio e, nonostante gli stipendi ai 12.000 dipendenti siano stati pagati regolarmente, già non riesce a erogare le anticipazioni mensili sul tfr concordate con i lavoratori.
L’APPROCCIO DI CONDUENT INC. SUL MERCATO ROMANO – Nella sua risposta oltremodo piccata a Stefano – braccio destro dell’assessore Linda Meleo – Rota fa riferimento a un “vivo interesse alle soluzioni della società Conduent Italia”. Di chi parliamo? Conduent Inc. è una multinazionale statunitense in precedenza ramo d’azienda del colosso Xerox (da gennaio sono due aziende distinte), la cui sede unica europea al momento è a Londra. Il suo manager di riferimento in Italia è Giovanni Giuliano, un “sales director” proveniente da Xerox, molto esperto del settore, sotto la cui gestione l’ex Xerox Conduent è riuscita nel giro di pochi anni ad aggiudicarsi tutti i principali appalti della bigliettazione elettronica a Milano e provincia, diventando operatore pressoché monopolista in territorio lombardo.
Una conoscenza nota a Rota, evidentemente, che a capo della milanese Atm aveva trascorso gli ultimi 6 anni. D’altronde, sono le stesse persone vicine a Enrico Stefano che confermano come siano avvenuti “diversi incontri” fra il possibile fornitore e i consiglieri grillini: “Io non credo che ci sia niente di male ad ascoltare e, semmai a segnalare – spiega a IlFattoQuotidiano.it proprio uno dei collaboratori di Stefano – c’e’ una tecnologia che ci colpisce, che può fare al caso nostro, chiediamo al direttore generale di ascoltare e valutare. Poi, certo, verrà fatta una gara, valutiamo altre proposte, ma tutto alla luce del sole”.
In effetti, la bigliettazione elettronica è al centro del programma pentastellato sin dalla campagna elettorale. Fu proprio Beppe Grillo, in un incontro con Virginia Raggi il 16 dicembre 2016 – l’ormai celeberrimo “giorno più lungo” della sindaca dopo l’arresto di Raffaele Marra – a metterla fra i punti programmatici per il “rilancio” dell’azione amministrativa. A quanto risulta, tuttavia, restano delle “proposte ignorate” da parte di altri operatori, un “faldone” presente nelle caselle email dei vertici dell’azienda e dell’assessorato, a cui ancora nessuno ha dato risposta.
LE TRATTATIVE PER LE PROMOZIONI E I “NOMI NOTI” – L’altro punto al centro della “denuncia” di Rota riguarda i “giovani da promuovere”. A quanto risulta a IlFattoQuotidiano.it sono in atto delle trattative sindacali per una revisione della macrostruttura, con particolare riferimento alle caselle di secondo piano, e concordare cambi di mansione. “Normali relazioni industriali” – così le definiscono i sindacalisti – in atto fra le sigle e la parte politica, con tanti nomi e ipotesi sul tavolo e proposte che arrivano “da una parte e dall’altra”.
“Anche qui – conferma uno dei collaboratori del gruppo consiliare – non vedo cosa ci sia di male a tentare di valorizzare persone fin qui lasciate ai margini. Parliamo di un’azienda portata sull’orlo del baratro da persone che non si sono mai prese le loro responsabilità. Qui non si tratta di promuovere l’amico o il conoscente, qui si tratta di dare risalto professionalità valide”. Un argomento su cui lo stesso Enrico Stefano, in serata, ha cercato di fare chiarezza con un post su Facebook: “Né io né i miei colleghi, per quanto mi consta, abbiamo mai sollecitato promozioni, chiesto assunzioni o spostamenti, proposto collaborazioni”. In realtà, pare che a Rota sia stato chiesto – senza risultati – di fermare la fuga di notizie verso i giornali locali sulla paventata “non serietà lavorativa” di molti dipendenti dell’azienda, sotto torchio dall’episodio della donna trascinata da un treno della metro B.
L’OPPOSIZIONE: “UNA PICCOLA CONSIP” – Come detto, la vicenda è finita all’attenzione dei magistrati su esposto di due parlamentari di centrodestra, il senatore Andrea Augello e il deputato Vincenzo Piso, nel quale si chiede alla Procura di Roma di indagare “per traffico di influenze”: “Sono esternazioni gravi – spiega proprio Piso – che lasciano intravedere i margini per una piccola Consip. Spetterà alla magistratura decidere se le informazioni sono degne di nota, ma credo che un pm dovrebbe quanto meno accertarsi che non vi siano stati violazioni di legge”. Il Partito Democratico, dal canto suo, continua a chiedere le dimissioni di Stefano: “E’ un’ombra pesante su questa amministrazione – recita un comunicato congiunto del gruppo Dem in Campidoglio – confidiamo nelle dimissioni del presidente della commission da tutti gli incarichi istituzionali”.