Fabio Ragni, giovanissimo e candidato renziano alla segreteria del Pd di Ancona, finisce sotto accusa per un video omofobo. Il filmato, intitolato "Acqua di frogio", dura cinque minuti e inanella una serie di stereotipi, volgarità e civetterie sugli omosessuali degni dei peggiori B-move anni Settanta. E, secondo il Corriere Adriatico, circolerebbe in rete anche un video antisemita. L'europarlamentare Vietti: "Si prenda un anno sabbatico". Lui si scusa: "Non ho giustificazioni, ma è una goliardata universitaria di 4 anni fa riemersa ora per danneggiarmi"
Razzista, sessista, destrorsa e ora anche omofoba: la deriva Pd da uscita reazionaria non si ferma più. L’ultima segnalazione riguarda un video che fa la parodia dei gay e a realizzarlo è stato Fabio Ragni, giovanissimo e candidato renziano alla segreteria del Pd di Ancona. Si chiama “Acqua di Frogio” e Ragni, 25enne studente di giurisprudenza a Bologna e membro dei Giovani democratici della Marche con velleità di regista e segretario, lo ha realizzato con gli amici dell’università. Girato, sostiene poi l’autore, quattro anni fa voleva essere (forse) una goliardata e invece ha indignato la comunità gay e i militanti Pd, al punto da indurlo a cancellarlo dalla rete. Come spesso succede però è stato salvato per tempo e rilanciato, in questo caso dalla redazione di Gaypost.it che lo ha diffuso nuovamente a imperitura memoria.
A notte fonda l’autore si scusa e sostiene che era un video di tre anni fa, senza dire perché lo ha postato proprio ora ma ammettendo che sia di cattivo gusto. Seguono post solidali di amici e parenti. Alla fine, domenica mattina, Ragni interviene anche attraverso il Corriere Adriatico: “Ho fatto una cavolata senza se e senza ma, ma è una goliardiata universitaria. Non ho giustificazioni”. Il quotidiano marchigiano parla anche di un video riguardante Zio Paperone antisemita, che il candidato Pd bolla come un semplice “doppiaggio a un cartoon” così la temperatura delle polemiche non si abbassa e Ragni, nel polverone di accuse, gioca la carta del complotto ai suoi danni: “Il video ce l’avevo io: è stato girato 4 anni fa e poi, a febbraio-marzo scorsi, rimosso da Youtube. Qualcuno lo ha scaricato prima, poi l’ha tenuto per rimetterlo in rete e sbugiardarmi. Una macchina del fango costruita a regola d’arte”, si sfoga con l’Ansa Fabio Ragni. “Guarda caso – spiega – è successo tutto quando, con un gruppo di giovani, ma anche noti esponenti del Pd, ci siamo messi in moto in vista del rinnovo della segreteria provinciale, per rinnovare in maniera seria il partito. Una sfida, non per ambizione ma negli intenti, che a qualcuno evidentemente non è piaciuta”. Le polemiche? “Se il partito si concentrasse sui problemi – chiosa – e non su vicende come questa, saremmo all’altezza delle scelte del domani”.
Ha gioco facile, a questo punto, il sito Gaypost a rigirare il coltello nella piaga di un Pd afflitto dall’emersione continua di posizioni politiche e pulsioni individuali slegate dalla realtà sociale e dalla sensibilità ai temi etici e civili da partito di centro-sinistra. A suon di scivoloni social (“Aiutiamoli a casa loro”), uscite autolesionistiche (è di Ancona il consigliere poi espulso che avrebbe suggerito a suo figlio di prendere meglio la mira contro Carlo Giuliani), passando per le dichiarazioni di Patrizia Prestipino che vuole “conservare la razza” italiana. E il sito conclude: “Che il video sia stato tolto o no, rimane un interrogativo che da tempo aleggia tra i potenziali ex elettori del Pd: ma come viene selezionata la futura classe dirigente nel partito dell’ex premier?”.