È morta a 89 anni, a Parigi, la grande attrice francese Jeanne Moreau. Secondo il settimanale Closer, la Moreau sarebbe stata ritrovata senza vita dalla donna di servizio nell’appartamento nella lussuosa e centralissima rue du Faubourg Saint-Honoré.
Il debutto cinematografico è datato 1949, in Dernier Amour di Jean Stelli, ma i ruoli più significativi, entrati a buon diritto nella storia della cinematografia mondiale, arrivano a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta: nel 1958 è diretta da Louis Malle ne “Gli amanti”, l’anno dopo da Truffaut in “I quattrocento colpi” e da Roger Vadim in “Le relazioni pericolose”. Tra 1961 e 1963 arrivano altri capolavori: La notta di Michelangelo Antonioni, La donna è donna di Jean-Luc Godard, Jules e Jim di François Truffaut, Il processo di Orson Welles (con cui girerà anche Falstaff e Storia immortale).
Negli anni successivi sarà diretta da altri grandi maestri come Luis Buñuel, Tony Richardson, Elia Kazan, André Techiné, Rainer Werner Fassbinder, Luc Besson, Wim Wenders, Theo Angelopoulos, François Ozon, Manoel de Oliveira e Amos Gitai, a riprova del fatto che in oltre sessant’anni di carriera, Jeanne Moreau è stata una delle interpreti più amate e richieste dai cineasti migliori dagli anni Cinquanta in poi.
Ha presieduto due volte la giuria del Festival di Cannes (1975 e 1985) e ha vinto tre Cèsar (due onorari e uno per “La vieille qui marchait dans la mer” nel 1992), un BAFTA per “Viva Maria!” e due premi al Festival di Cannes (uno onorario nel 2003 e uno per “Moderato cantabile” nel 1960). Nonostante sia stata richiesta e amata da decine di registi in tutto il mondo, la sua carriera è stata segnata dall’incontro prima con Louis Malle e poi con François Truffaut, che l’hanno scelta come una delle loro muse più importanti, interprete prediletta della nouvelle vague, diventando un’icona di stile, bellezza e intensità interpretativa senza eguali.