Così ha deciso il consiglio regionale della Campania nei giorni scorsi, respingendo un emendamento alla manovra ‘casa di vetro’ ed approvandone un altro buono per un titolo di giornale e nient’altro: la possibilità di rinunciare al vitalizio regionale “su base volontaria”
Mentre alla Camera tra mille sofferenze viene approvato un disegno di legge per ridurre i vitalizi modellandoli sul sistema contributivo come i comuni mortali, nella Regione Campania guidata dal Governatore Pd Vincenzo De Luca tutto resta immutato e rimane in piedi la possibilità di mantenere il cumulo del vitalizio di ex consigliere regionale con quello di ex parlamentare. Così ha deciso il consiglio regionale della Campania nei giorni scorsi, respingendo un emendamento alla manovra ‘casa di vetro’ ed approvandone un altro buono per un titolo di giornale e nient’altro: la possibilità di rinunciare al vitalizio regionale “su base volontaria”. Certo, prima non era possibile, ma ora che lo è? Chi lo farà? Chi si metterà in fila davanti agli uffici della tesoreria per firmare il modulo di rinuncia? Vogliamo scommettere che non lo farà nessuno? Vogliamo puntare i nostri pochi euro che l’invito lanciato a una trentina di politici di lungo corso cadrà nel vuoto?
Ma andiamo con ordine e fissiamo un paio di punti chiari. Il primo: le regioni, se vogliono, possono cancellare il doppio vitalizio. Lo ha fatto la Toscana, per esempio. Non lo ha fatto la Campania, che eroga 246 vitalizi. Il secondo punto: quanti sono quelli che godono del doppio (o triplo) vitalizio? Sono circa una trentina, ex parlamentari ed ex europarlamentari che cumulano il vitalizio di ex consigliere con quello acquisito con l’attività di deputato, senatore, europarlamentare. Tra costoro, ci sono alcuni (ex) big della politica locale e nazionale: Nicola Mancino, Antonio Bassolino, Carmelo Conte. Leader che hanno ricoperto ruoli di governo dopo aver fatto la ‘gavetta’ nel consiglio regionale. Fanno più notizia quelli che ne ricevono tre. Giuseppe Scalera, ad esempio. Ha solo 63 anni e intasca tre vitalizi da ex deputato (dell’Ulivo), ex senatore (di Forza Italia) e di ex consigliere regionale. La tripletta è conquistata anche da Giovanni Russo Spena (Rifondazione Comunista), Antonio Mazzone (Msi, quest’ultimo ex deputato ed ex europarlamentare), Antonio Rastrelli (Msi-An, ex Governatore), Ortenzio Zecchino (Ulivo, ex deputato ed ex europarlamentare). Tre vitalizi e passa la paura del futuro: quasi sempre si superano i 10.000 euro lordi al mese. Qualcuno di loro vorrà dare il buon esempio e rinunciare al vitalizio regionale? La doppietta, più ‘facile’, è prerogativa di poco più di una ventina di politici: oltre a quelli citati sopra, ci sono Teresa Armato, Isaia Sales, Abdon Alinovi, Paolo Del Mese, Francesco Pontone, Alfredo Vito, Domenico Zinzi, e altri ancora.
Il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli ha presentato un disegno di legge regionale per calcolare anche i vitalizi regionali sul modello contributivo. Se passasse, ne vedremmo delle belle. “Nella legislatura in essere i vitalizi sono stati giustamente aboliti in Campania – ricorda Borrelli – e mi auguro di trovare la stessa ampia convergenza che sembra si stia creando in Parlamento. I vitalizi non sono diritti acquisti ma privilegi inaccettabili a cui va dato un taglio una volta e per tutte”. Borrelli promette che tornerà alla carica per provare anche a far approvare in finanziaria il divieto di cumulo dei vitalizi. Il Pd assicura che dopo la pausa estiva verranno prese in considerazione entrambe le proposte. Vedremo.