#6 I calciatori sono professionisti che cambiano datore di lavoro come possono fare tutti

Che è un po’ la corazza che si sono creati gli addetti ai lavori e i tifosi per non soffrire a determinate operazioni di mercato. Anni fa, quando facevo il cameriere, mi ritrovai a cambiare azienda perché ricevetti una proposta da 25€ in più a giornata. Ricordo il periodo, ovviamente estate. Accettare significava andare dal mio datore di lavoro e affrontare la discussione senza che nessuno dei due si facesse male, o si offendesse.

Lì per la prima volta capii che ero un professionista ed ero libero di portare i piatti dove volevo, magari al miglior offerente. Non fu una cosa indolore, in quel villaggio turistico mi ero ambientato piuttosto bene, ma il mio chef de rang non voleva investire in attrezzature migliori, e mi sentivo leader della sala solo in alcune occasioni. Qualche settimana fa ho pensato a questo quando Leonardo Bonucci ha scelto di accasarsi al Milan.

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Neymar, Cassano e gli altri: perché il calciomercato ci appassiona più che vedere le partite

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