Da settembre ci sarà la possibilità di acquistare i biglietti anche allo stadio e fino a pochi minuti prima delle partite. La bozza è al vaglio dei presidenti delle società che sarebbero maggiormente coinvolte. Possibile anche una riduzione delle barriere. In tre anni, le autorità contano di far scomparire la tessera responsabilizzando i club. Che potrebbero allontanare i tifosi
Dopo anni di proteste, annunci di inasprimento e contestazioni da parte degli ultras, oltre a situazioni surreali come nel derby Modena-Carpi del 2013, arriva un passo indietro sulla tessera del tifoso a sei anni dalla sua introduzione. Novità dalla prossima stagione e poi una graduale abolizione che dovrebbe essere completata in 3 anni. Si inizia venerdì, con la firma di un protocollo tra Federcalcio, Coni e ministeri dell’Interno e dello Sport.
L’apertura è arrivata direttamente dal Viminale, tramite l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, che si riserva comunque di stabilire delle restrizioni ad hoc per alcune partite da ‘bollino rosso’. “Dopodomani – ha rivelato Giovanni Malagò dopo la sua audizione in commissione Antimafia – ci sarà un incontro promosso dai massimi vertici delle autorità, dal capo della Polizia, e dal capo dell’Osservatorio Daniela Stradiotto, penso ci saranno delle novità per la prossima stagione”. Le prime aperture riguarderanno la vendita dei biglietti anche allo stadio e nel giorno stesso della partita, fino a pochi minuti prima del calcio d’inizio.
Tutto ruota attorno al recupero – voluto dal Viminale – della “dimensione sociale del calcio” favorendo il “ritorno delle famiglie allo stadio” e “il contenimento dei costi sociali”. A supportare la marcia indietro dopo anni di chiusura da parte degli istituzioni – nonostante anche una fetta bipartisan dei parlamentari abbia più volte incontrato i rappresentanti delle tifoserie e chiesto una revisione – ci sono i dati dell’ultimo anno: appena il 14,7% delle partite sono state valutate a rischio, una percentuale in linea con gli ultimi anni.
La bozza predisposta è al vaglio anche dei presidenti delle società che sarebbero maggiormente coinvolte nella gestione dei tifosi e nella gestione del ticketing e nel rafforzamento dei servizi di stewarding. Al vaglio anche una riduzione delle barriere, tanto osteggiate – ad esempio – nella curva dell’Olimpico di Roma. Gli stessi club, nel caso in cui dovessero esserci problemi con i propri ‘fidelizzati’, potranno sanzionarli e proibire l’ingresso allo stadio.