Il cineasta, che ha vinto il Leone d'Oro a Venezia nel 2012 con "Pietà", è stato denunciato da un'attrice alla procura di Seoul per un episodio avvenuto nel 2013, durante le riprese del controverso "Moebius"
Guai giudiziari per il regista sudcoreano Kim Ki-duk, vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 2012 con “Pietà”. Il fattaccio è del 2013, ma il quotidiano coreano Dong-A Ilbo lo ha riferito solo oggi: mentre girava il film Moebius, Ki-duk avrebbe schiaffeggiato un’attrice per costringerla a girare una scena di nudo. E l’attrice, la cui identità non è stata rivelata, si sarebbe rivolta alla procura di Seoul, facendo partire l’indagine dei giudici coreani. Dopo l’episodio di cui Kim Ki-duk è accusato, l’interprete avrebbe lasciato il set, poi sostituita da Lee Eun-woo, che ha interpretato il difficile ruolo della madre nella controversa pellicola incentrata su una perversa storia familiare fatta di incesti ed evirazioni.
The Hollywood Reporter ha provato a chiedere un commento al produttore di Kim, che solitamente si occupa delle relazioni con i media ma ha preferito non rispondere alla richiesta della rivista specializzata. A quanto pare, però, il produttore avrebbe parlato con l’agenzia Dong-A Ilbo, confermando lo schiaffo ma definendolo “parte delle istruzioni che il regista stava dando per una scena”, asserendo che Kim Ki-duk “non ha mai costretto l’attrice a girare una scena di sesso non prevista nella sceneggiatura”.