Un esposto relativo a presunte anomalie riscontrate su aziende partecipate capitoline, ma con un faro particolare sull’Ipa, l’istituto di previdenza e assistenza per i dipendenti del Comune, per supposte irregolarità di carattere tributario. C’è questo al centro dell’esposto depositato, nel pomeriggio, dalla sindaca Virginia Raggi in Procura: un colpo di scena nelle caldissime giornate del Campidoglio. La visita a sorpresa sarebbe durata circa un’ora e mezza. La prima cittadina è stata ricevuta dal procuratore capo Giuseppe Pignatone e dall’aggiunto Rodolfo Maria Sabelli, che coordina il pool di magistrati che si occupano di questioni tributarie. Proprio sull’Ipa sarà aperto un fascicolo contro ignoti. La sindaca nel mese di maggio aveva sciolto il consiglio di amministrazione dell’istituto per nominare un commissario.
Il caos partecipate, alimentato nei giorni scorsi dalle recenti dimissioni dell’ex dg Atac Bruno Rota, dopo la bufera politica potrebbe arricchirsi di un nuovo capitolo di carattere giudiziario. Nella convulsa giornata di Virginia Raggi, la sindaca ha seguito anche il nuovo mini-rimpasto di giunta, che dovrebbe essere ufficializzato domani. Sta, infatti, per allargarsi da 10 a 12 assessori più la sindaca, l’esecutivo comunale con due new entry. Si tratta di Margherita Gatta e Rosalba Castiglione: sono loro, salvo sorprese, che si occuperanno di Lavori Pubblici, la prima, e Casa e Patrimonio, la seconda. “Se la sindaca ha necessità di dover allargare la squadra, ne ha tutte le facoltà nonché l’appoggio del gruppo consiliare”, commenta il capogruppo del M5S in Campidoglio Paolo Ferrara, mentre le opposizioni tuonano: “Più poltrone ma i problemi della città aumentano”.
Il Movimento capitolino commenta per la prima volta anche il caso di Andrea Mazzillo, l’assessore al Bilancio al centro di una crisi politica in Campidoglio. Dopo un confronto molto teso, la sindaca gli ha riconfermato la fiducia sui conti e lui resterà al suo posto anche se con deleghe ‘dimezzate’ (non è più lui, infatti, il titolare di Casa e Patrimonio). Tra le ipotesi che circolano c’è anche quella che la sua sia una permanenza a termine a Palazzo Senatorio. E proprio Ferrara su questa possibilità non si sbilancia: “Questo non lo so. Non ne ho ancora parlato con la sindaca, so che c’è stato uno scambio di opinioni però credo che spetti a lei”, la decisione.