Immaginate Matteo Renzi, ex premier e leader del Pd, a spasso per la Domiziana, l’antica strada romana che collega Pozzuoli a Roma, attraversando i territori degradati del casertano. Una passeggiata per raggiungere Castel Volturno, città simbolo di uno sviluppo mancato, progetti naufragati e promesse elettorali vendute tanto al chilo dove gli ultimi tra gli ultimi sopravvivono e convivono nella quotidiana disperazione.
Il giornalista Vincenzo Ammaliato, rigorosamente in giacca e cravatta, si è preso la briga di accompagnare la sagoma di Renzi (l’originale è troppo indaffarato) in giro e di farlo piombare nella vita di tutti i giorni della gente, registrandone le reazioni. Così è nato Renzi a spasso sulla Domitiana, un curioso cortometraggio solo apparentemente guascone, nei fatti costituisce un duro atto d’accusa e fa riflettere.
Emerge uno spaccato interessante, e diventa un esperimento sociologico dove i residenti, i tanti immigrati, pur sapendo di trovarsi di fronte a una provocazione interloquiscono con l’ex premier rinfacciandogli molti provvedimenti del suo governo e non nascondendo la propria delusione nei confronti del Pd. Così, il viaggio si dipana tra ombrelloni e sedie a sdraio, su di un gommone, alla fermata in attesa di un autobus e poi sullo stesso autobus carico di stranieri e nelle deserte arterie stradali.
Il “portantino” Ammaliato, come un moderno Virgilio, mostra alla sagoma di Renzi le piaghe di una terra disperata e tra queste non risparmia il mercato della prostituzione. Il leader del Pd a un incrocio della Domiziana tenta di parlare con qualche ragazza nigeriana, ma il “protettore” lo sconsiglia e lo caccia in malo modo. Indomito però l’ex inquilino di palazzo Chigi continua imperterrito il suo viaggio nel girone infernale della Domiziana. Attraversa campi abbandonati, coltivazioni, allevamenti di bufale, passa tra le rovine di scheletri di cemento e ruderi dimenticati del forsennato abusivismo edilizio fino a raggiungere gli alveari delle palazzine delle case popolari. Le reazioni alla vista della sagoma di Renzi sono diverse.
C’è chi si fa il selfie, chi, invece, sfoga la sua rabbia repressa, chi si rivolge a lui come se fosse davvero in carne ed ossa, manifestandogli le tante promesse non mantenute per risanare un territorio occupato dalla camorra e dimenticato dallo Stato. Ma c’è anche chi ci scherza e si fa una bella risata. Non mancano battute e sfottò indirizzati all’ex sindaco di Firenze. Il tour della sagoma di Renzi è un viaggio surreale che per certi versi acquista forza e slancio.
Sembra davvero di trovarsi di fronte a una vera visita di un rappresentante delle istituzioni. L’idea di costruire il mini documentario Renzi a spasso sulla Domitiana nasce da una telefonata che il 3 maggio scorso l’ex premier Renzi fece al sindaco di Castel Volturno, Dimitri Russo per annunciargli che a breve sarebbe andato a visitare la sua città per comprendere di persona le tante criticità che deve quotidianamente affrontare.
“Tre mesi dopo, in attesa che il segretario del Pd mantenga la sua promessa – dice Vincenzo Ammaliato – abbiamo portato la sua sagoma sulla Domiziana senza alcun intento politico, ma solo per fare informazione, seppure non convenzionale. E il risultato è stato un vero Teatro”.
“Dopo quella telefonata – sottolinea, invece, il sindaco di Castel Volturno, Dimitri Russo – l’attesa in città è altissima. E, considerato che mai nella sua storia, Castel Volturo ha goduto di tanta attenzione da parte del Governo, il giornalista ha voluto ‘ammaliare’ l’attesa con un sorriso. Una risposta, seppure virtuale, ai tantissimi che ci chiedono la data dell’evento e che, si spera, possa essere in occasione della festa provinciale del Pd a Castel Volturno programmata per settembre”.
Un cortometraggio pubblicato sul canale Youtube e Facebook che in pochi giorni sta spopolando. Il progetto collettivo Renzi a spasso sulla Domitiana, di Vincenzo Ammaliato, vede il soggetto firmato da Giuseppe Ammaliato e Giovanni Izzo (quest’ultimo cura anche la fotografia), il montaggio è di Eliano Imperato, le musiche realizzate da Gianfranco Voiglio della Mad man factory, mentre il progetto grafico e la sagoma è della Merikarton vietrese, infine la stampa è della Digital graphics.